L'assalto al centro tamponi: tutti in coda per ore, e alla fine arrivano i vigili

Martedì 23 Novembre 2021 di Mauro Favaro
L'assalto al centro tamponi: tutti in coda per ore, e alla fine arrivano i vigili

TREVISO - Tutti in coda ai Covid point. Ieri sono stati presi d'assalto. In una sola giornata i centri tamponi dell'Usl hanno eseguito 7.218 test con il 4,12 di positività.

Il 70% su bambini e ragazzi. In quello dell'ex dogana di Treviso la fila di auto è arrivata alla rotatoria della Noalese. Si è andati anche oltre le due ore di attesa. E nel primo pomeriggio è dovuta intervenire la polizia locale per scongiurare il rischio di un blocco del traffico in tangenziale.

«C'è stato un boom mai visto: un'esplosione che era impensabile spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl nemmeno nei periodi peggiori dell'epidemia eravamo arrivati a tanto». Sono state due le cause scatenanti. Da una parte la necessità di eseguire i tamponi di controllo sui contatti dei 450 ragazzi con meno di 18 anni coinvolti la settimana scorsa nelle scie di contagio emerse tra le squadre sportive e la scuola. E dall'altra la parallela pioggia di richieste giunta da bambini colpiti da raffreddore e da sindromi simil influenzali, inviati ai Covid point dai pediatri per escludere il possibile contagio da Covid. Un mix difficilissimo da gestire. «Le cose si sono sommate. E i numeri sono schizzati in alto fa il punto il direttore generale è stato necessario controllare in media tra le tre e le cinque persone per ognuno dei 450 ragazzi risultati positivi nei giorni scorsi. A questi si sono aggiunti i bambini con sintomi simil influenzali che i pediatri hanno mandato a fare il tampone aggiunge più i test legati alle quarantene e ai monitoraggio delle classi delle scuole».


LA DECISIONE

Dopo la riunione di ieri sera del comitato di emergenza di sanità pubblica (Cesp), l'Usl ha deciso di potenziare la parte amministrativa del Covid point dell'ex dogana di Treviso. Quella riguardante le carte è la fase che richiede più tempo. Qui ieri si è andati anche oltre l'orario di chiusura per garantire il tampone a tutti. «Siamo arrivati a quasi 2mila test solo all'ex dogana dice Benazzi pure se avessimo avuto 2mila persone disponibili sarebbe stato difficile andare più velocemente». Se n'è accorta anche la polizia locale di Treviso che, dopo varie segnalazioni giunte da persone ferme in coda, alle 14.30 ha fatto scattare un servizio di viabilità ad hoc per evitare il blocco della tangenziale. Verso le 18.30, poi, il comandate Andrea Gallo ha fatto usare anche l'area davanti al Cerd, creando di fatto un anello per le auto in attesa che ha consentito di dimezzare la coda. «Nello spirito di collaborazione con l'Usl spiega Gallo garantiremo al presenza sul posto anche nei prossimi giorni per cercare di rendere il traffico il più fluito possibile, evitando eventuali rallentamenti sulla rotatoria». La speranza è che il peggio sia passato dopo il controllo dei contatti dei 450 under18 positivi.


LA CAMPAGNA

Ma pure sul fronte della terza dose del vaccino anti-Covid ora l'Usl deve gestire un'enorme mole di richieste. L'85% dei posti disponibili da qui alla fine dell'anno è già stato prenotato (44.500 su oltre 52.700). E più di qualche over40 ora fatica a prendere appuntamento. «Ma dalla prossima settimana apriremo altri 15mila posti», assicura Benazzi. Per quanto riguarda i ricoveri, oggi negli ospedali trevigiani ci sono 81 pazienti positivi. Nel fine settimana ne sono entrati quattro, tra i 47 e gli 89 anni, due non vaccinati e due vaccinati più di 6 mesi fa. «La vaccinazione è l'unica strada, terza dose compresa sottolinea Micaela Romagnoli, primario della Pneumologia di Treviso oltre l'infezione, più della metà delle persone colpite dal virus continua a manifestare sintomi da long Covid, come una forte debolezza, anche a distanza di tre, sei e nove mesi. Il 40%, inoltre, continua ad avere problemi a livello respiratorio e polmonare conclude e gli ultimi studi ci dicono che il 70% può avere ripercussioni neurologiche, quali la perdita di memoria. È capitato anche a una nostra collega. È meglio cercare di evitare questa malattia. E lo si fa solo vaccinandosi».

Ultimo aggiornamento: 18:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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