SANTO STEFANO- La relazione tecnica, elaborata dai responsabili d’area del Comune di Santo Stefano per il piano di riequilibrio economico, necessario per colmare in 20 anni il buco da 2 milioni di euro, non è stata completamente presa in considerazione dall’amministrazione comunale. Lo afferma direttamente Palazzo Alfarè, che assicura il mantenimento del servizio gratuito di scuolabus e che le tariffe della mensa non hanno subito alcun aumento. «Nella relazione tecnica elaborata dagli uffici – si legge in una nota uscita dal municipio di piazza Roma – venivano proposti dei tagli, che fortunatamente non si sono resi necessari».
Nel verbale del 13 aprile scorso, il revisore dei conti, Massimo Prando, ha evidenziato che le misure di risanamento del bilancio sono riepilogate nella relazione dei responsabili dei servizi competenti, allegata al piano di riequilibrio, e che esse sono riconducibili sostanzialmente ai seguenti interventi: interruzione del servizio affidato alla Cooperativa Cristoforo di Pontassieve per la pulizia di strade e manutenzioni ambientali, con risparmio, a regime, di 30.492 euro annui; sospensione dei contributi alle associazioni locali (5.500); eliminazione della spesa per pacchi dono natalizi agli anziani (2.500); sospensione della convenzione con l’Unione montana del Comelico per il funzionamento dell’Ufficio informazione turistica (14.550); razionalizzazione delle spese per l’acquisto di beni e servizi.
Nello specifico dello scuolabus i tre firmatari scrivono testualmente: «Attualmente il servizio è assicurato senza alcun onere a carico delle famiglie con figli frequentanti la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la secondaria di primo grado (in totale 31 studenti), al fine di promuovere la loro permanenza in un comune montano. Si rende ora indispensabile prevedere un’adeguata tariffa a carico degli utenti, in relazione ai costi sostenuti dal Comune per tale servizio; in tal senso, viene prevista per ciascun utente una tariffa media mensile di 20 euro e da questa misura si ritiene di poter incassare annualmente circa 5.500 euro». Mentre per la refezione scolastica si specifica: «Si prevede di aumentare le quote per il rimborso dei pasti in modo tale da dimezzare l’onere a carico del Comune e quindi ottenere un risparmio di circa 18 mila euro».