Treviso. Casa Marani, stipendi nel mirino: «I dirigenti devono lavorare gratis»

Sabato 20 Gennaio 2024 di Mauro Favaro
Treviso. Casa Marani, stipendi nel mirino

TREVISO - «Ogni componente del consiglio di amministrazione di Casa Marani continua a svolgere la propria professione. Di conseguenza l’attività all’interno della struttura dovrebbe essere inquadrata come una prestazione volontaria, fornita alla comunità». Emanuela Parchi, consigliera comunale di opposizione a Villorba, già esponente della Lega, parla in modo schietto. Non ha mandato giù l’aumento delle indennità del cda scattato all’inizio del 2023. Cioè giusto due mesi prima di varare un aumento medio delle rette della casa di riposo, nelle sedi di Villorba, Paese e Povegliano, pari a 3 euro al giorno per tutte le tipologie residenziali.


L’ACCUSA
«Tenendo conto che ci sono pochi over 80 che superano i mille euro al mese di pensione, è evidente che gli aumenti ricadano sulle famiglie – avverte Franco Marcuzzo, segretario generale della Cisl Fnp Belluno Treviso – serve una maggiore attenzione da parte di tutti. In primis dalla Regione: servono soldi, strutture, personale, adeguamenti organizzativi e maggiore cooperazione tra le strutture. Altrimenti con la crescita della popolazione anziana prevista per i prossimi anni andrà in tilt l’intero sistema». Per quanto riguarda le indennità, nello specifico, la presidente Daniela Zambon, commercialista, è passata da 900 euro lordi al mese a 1.500 euro lordi al mese. Mentre le indennità dei 4 membri del cda, il vicepresidente Roberto Marin, direttore di banca, Manuela Borghetto, commercialista, Lara De Martin Pinter, impiegata amministrativa, e Luca Girotto, commercialista, sono salite da 300 euro lordi al mese a 500 euro lordi al mese. Per un conto totale per l’intero consiglio di amministrazione dell’Ipab lievitato da 25.200 a 42mila euro lordi all’anno.


INOPPORTUNO
«Non credo sia stato il momento migliore per rivedere i compensi, date le tante difficoltà economiche che stanno incontrando le famiglie con i loro anziani – sottolinea Parchi – quando si tratta di fare dei sacrifici, dovremmo farli tutti». Sulla questione è intervenuta anche Camilla Girasole, consigliera comunale di opposizione, capogruppo di Villorba Lab. «L’impegno sicuramente è aumentato. Ma sarebbe interessante poter avere una reale restituzione sull’operato del consiglio di amministrazione», spiega. «Il tema si inserisce nel più ampio contesto di privatizzazione di un numero sempre più elevato di servizi sociali. E non solo – è l’analisi di Girasole – anche per quanto riguarda l’aumento dell’indennità del sindaco, ad esempio, Villorba ha anticipato i tempi mettendoci risorse proprie, mentre sarebbe stato possibile attendere, senza rinunciarci, e il municipio non avrebbe speso un solo euro». Il riferimento in questo caso è alla legge che ha portato l’indennità dei sindaci del capoluogo da quasi 4.600 a 9.660 euro lordi al mese. E a cascata il resto: l’indennità dei primi cittadini dei Comuni tra i 30mila e i 50mila abitanti è passata da 3.114 a 4.830 euro, tra i 10mila e i 30mila abitanti da 2.788 a 4.140 euro lordi al mese, tra i 5mila e i 10mila abitanti da 2.509 a 4.002, tra i 3mila e i 5mila abitanti da 1.952 a 3.136 e sotto i 3mila abitanti da 1.659 a 2.208 euro lordi al mese.

Ultimo aggiornamento: 10:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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