Il calcio dilettanti non regge più, giocatori pagati come professionisti e bilanci in rosso: attaccanti a 1.400 euro al mese

Giovedì 18 Gennaio 2024 di Marco Agrusti
Calcio dilettanti

PORDENONE-UDINE - Ogni anno, in Friuli Venezia Giulia, ci sono società calcistiche del pianeta dilettanti che finiscono gambe all’aria.

Semplicemente tirano una linea e vedono il segno meno alla fine dell’operazione aritmetica: conti in rosso e tanti saluti. Si chiude. Ma al di là degli obblighi crescenti e delle strettoie normative sempre più anguste, quanto pesano le richieste “folli” di calciatori che stando alla ragion d’essere del dilettantismo stesso dovrebbero giocare per passione e non per mestiere? Per rispondere a questa domanda e per avvicinarci sempre di più anche a una delle ragioni della crisi del movimento, basta una mappa degli stipendi. Sì, degli stipendi, perché viste le cifre non si può parlare solamente di “contributi”. 


I NUMERI


Nel calcio professionistico è tutto rendicontato. Ci sono dei contratti nazionali con un minimo salariale. Poi si sale. I siti specializzati non fanno altro che aggiornare il tariffario dei calciatori. Ma nei dilettanti? L’acqua è più torbida, perché non c’è un registro pubblico ufficiale. Ma i numeri, in molti casi, sono da capogiro. Ecco perché li si deve chiamare stipendi e non rimborsi. Si parte ad esempio dal campionato calcistico di Eccellenza, il massimo livello del calcio regionale. Quanto può prendere un attaccante di spicco in questa categoria? Almeno cinque-sei club, confermano i “sospetti”: per un giocatore di livello e con esperienza in categoria, si arriva anche a 1.300-1400 euro al mese. A questo punto è utile un raffronto con un diciannovenne professionista che magari gioca in Serie C con lo stipendio minimo contrattuale: quest’ultimo prende 15mila euro lordi l’anno. Quindi di meno, nonostante sia un professionista. E in Promozione? Si scende di un livello, ma è tutto proporzionato, perché anche le società solitamente hanno entrate minori da parte degli sponsor. Anche in questo caso, comunque, si viaggia sui mille euro al mese a beneficio del calciatore più rappresentativo della squadra. E non è detto che sia uno solo in un team. Un giocatore normale, invece, prende circa 500 euro al mese. Non pochi, nel dilettantismo. 


L’IMPATTO


Costi alti, per le società. Pretese sempre più importanti da parte di calciatori che “imitano” i professionisti più dal punto di vista economico che sul campo. Ma quindi quanto costa allestire una squadra di Eccellenza che punta ad inizio stagione alla vittoria del campionato per il salto in Serie D? Ci sono club che nel recente passato hanno speso anche più di 100-150mila euro per tentare il successo al primo colpo. In Promozione, invece, bastano (si fa per dire) 70-80 mila euro per fare una buona campagna acquisti durante il calciomercato. 
Ma come avvengono i pagamenti? Si tratta infatti di rimborsi spese, che hanno come limite i 5mila euro l’anno. E quando si eccede questa cifra? A quel punto la tassazione si alza, colpendo sia le società che i giocatori. Questi ultimi, infatti, vedono una quota crescente alla voce delle trattenute. E con le cifre in ballo, soprattutto in alcuni club di spicco di quello che era ormai il dilettantismo puro, non c’è da scherzarci tanto su. 

Ultimo aggiornamento: 19:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci