Una scuola no vax nella villa tutelata dal Ministero: raffica di controlli tra Usl, Provveditorato e Comune

Giovedì 28 Ottobre 2021 di Lucia Russo
La scuola no vax di Loria
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LORIA (TREVISO) - Bambini provenienti da tutta la provincia riuniti in villa Jonoch a Loria per l'homeschooling, una scuola alternativa. La villa nella frazione di Ramon, che ha un vincolo come edificio storico di pregio e un tempo ospitava esposizioni di mobili, è stata riconvertita in una scuola fai da te dove alcuni volontari mettono a disposizione le proprie competenze per insegnare a circa 80 ragazzi tra elementari e medie. Trattandosi di bambini in età di obbligo scolastico che per scelta dei loro genitori devono seguire attività educative alternative in una struttura mai stata adibita prima a luogo scolastico, in paese c'è il sospetto che si tratti di famiglie no vax e di una scuola creata ad hoc per loro.

A gestire la scuola è un'associazione di promozione sociale che da metà settembre ha iniziato ad allestire la struttura con banchi, sedie, lavagne a materiale vario utile per l'insegnamento.

IL PRIMO CITTADINO
«Abbiamo già fatto un sopralluogo - spiega il sindaco Simone Baggio - Siamo stati avvisati dei movimenti che stavano avvenendo nella villa e ci siamo subito attivati. Dopo il sopralluogo abbiamo informato l'Usl, la Soprintendenza e la direttrice dell'Istituto comprensivo Michela Bolzon che non sapeva niente della situazione. Stiamo facendo degli accertamenti. In questi casi al Comune spettano le verifiche di carattere urbanistico sulla struttura, all'Usl quelle più approfondite e alla Soprintendenza il controllo del rispetto dei vincoli. Devono essere garantiti alcuni requisiti per ospitare una scuola, noi abbiamo avviato il procedimento avvisando tutti gli enti di competenza. Sulla questione abbiamo notizie frammentarie ma le verifiche sono in corso».

LA SITUAZIONE
Sin dall'inizio della settimana, il parcheggio di villa Jonoch ospitava oltre una decina di macchine e ieri, intorno alle 10, c'erano anche dei bambini che giocavano in cortile seduti a terra facendo un girotondo. Appeso alle finestre della villa anche qualche disegno. Dei bambini presenti, solo cinque sarebbero del comune di Loria, ritirati con autocertificazione per l'insegnamento a casa dai genitori dall'istituto comprensivo (tre delle elementari e due delle medie). Gli altri, un'ottantina totale, arriverebbero da tutta la provincia. «Durante il sopralluogo non abbiamo visto dei bambini ma gli adulti presenti ci hanno spiegato che non si tratta di una scuola e che la loro visione di insegnamento si distacca da quella degli istituti tradizionali - spiega il sindaco - Si sono dimostrati disponibili, avevano la mascherina e c'era l'igienizzante all'ingresso della villa. Bisogna ora capire l'organizzazione della struttura e soprattutto se ci sono le condizioni che devono essere garantite ad una scuola». Dopo il sopralluogo fatto lunedì dal sindaco, dal tecnico del Comune, dall'assessore Valter Pettenon e dal comandante della polizia locale, la struttura è rimasta chiusa per un paio di giorni e poi è tornata a piena operatività. Non è il primo caso nel trevigiano di scuola di questo tipo, sussistono gli esempi di Povegliano e Mansuè. In quest'ultima, gli studenti erano una decina e si riunivano in un'abitazione in via Vizze. A volerci vedere chiaro sulla situazione di villa Jonoch è anche la minoranza che ha depositato un'interpellanza. «Vogliamo sapere se sono stati presi dei provvedimenti in merito - spiega il capogruppo Antonio Donazzolo - Quello che interessa a noi è che le regole vengano rispettate e che venga garantita la sicurezza dei bambini».
 

Ultimo aggiornamento: 19:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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