Rumori e degrado, ordinanze per vietare la vendita di alcol nelle vie adiacenti ai locali più turbolenti

Domenica 9 Ottobre 2022 di Paolo Calia
Rumori e degrado, ordinanze per vietare la vendita di alcol nelle vie adiacenti ai locali più turbolenti

TREVISO - Ordinanze mirate, pensate per vietare la somministrazione e il consumo di alcol e l’utilizzo di bottiglie e bicchieri di vetro sia all’interno che all’esterno dei locali, in vie specifiche o in piccoli quadranti della città. L’obiettivo è semplice: evitare che alcune zone si trasformino in ritrovi di sbandati o in piccole discariche dove i residenti sono costretti a fare slalom per evitare cocci di vetro, bottiglie e sporcizia varia lasciata in ogni angolo. È questo il nuovo strumento che la giunta intende varare per garantire il decoro e la tranquillità del centro storico e dei quartieri periferici: mini-ordinanze fatte su misura per singole zone dei quartieri. «Il nostro obiettivo - spiega il sindaco Mario Conte - è penalizzare quei gestori di locali che non rispettano le regole e premiare gli altri.

Saranno ordinanze mirate, pensate per singole vie, quelle prossime ai locali più irrequieti, che si andranno ad aggiungere a quelle già previste e normalmente applicate. Queste saranno un provvedimento in più a disposizione dell’amministrazione. È un’idea che ci è venuta dopo le tante segnalazioni arrivate da cittadini».


IL PROVVEDIMENTO
Il sindaco ha incaricato Andrea Gallo, comandante della polizia locale, di elaborare un testo dell’ordinanza. Entro una decina di giorni la bozza arriverà in giunta per l’approvazione: «Con questo strumento - spiega il comandante - andremo oltre il provvedimento previsto per il singolo locale, ma prenderemo in considerazione la singola via dove verrà vietato sia l’alcol che l’utilizzo di bicchieri o bottiglie di vetro. Insomma: vie alcool o glass free. È un’ordinanza comunque tutta da costruire, deve essere preceduta da un’istruttoria». Prima di vietare vendita e consumo di alcol in una zona della città, benchè molto ristretta, la polizia locale dovrà fare dei sopralluoghi e raccogliere segnalazioni. Alcune zone critiche sono, per esempio, quelle di San Liberale dove le strade attorno a certi locali, spesso e volentieri, si trasformano in piccole discariche con grandi proteste dei residenti. I locali turbolenti vengono puniti con provvedimenti che ne limitano l’operatività al loro interno, ma spesso e volentieri le bevande alcoliche vengono acquistate lo stesso e consumate nelle vicinanze. L’ordinanza in arrivo punta a cancellare questa sorta di zona franca: «Abbiamo già iniziato a fare i primi accertamenti - specifica Gallo - verificando alcune segnalazioni e i presupposti per partire ci sono. E penso che nel giro di una decina di giorni potremmo già vedere l’ordinanza arrivare alla firma del sindaco». 


DENTRO LE MURA
Sempre in tema di decoro e rispetto della quiete pubblica, in centro storico resta molto alta l’attenzione nelle zone della movida, quelle più ricche di locali come borgo Mazzini o piazza Trentin. A fine settembre la polizia locale è intervenuta anche davanti alla pizzeria Piola, in via Carlo Alberto, dove i residenti si sono lamentati del troppo rumore. Era la serata del 23 settembre, il venerdì di chiusura della campagna elettorale e della corsa podistica in notturna tra le strade del centro. La città era piena come un uovo. «Siamo intervenuti anche in quell’occasione - spiega il comandante - per fare tutti i rilievi. Abbiamo due nuclei incaricati di occuparsi di lotta al degrado e quiete pubblica: la polizia commerciale e quella per la tutela del territorio. Ogni segnalazione viene verificata, ma il disturbo della quiete pubblica, che è un reato anche se depenalizzato, si verifica solo in determinate circostanze. La giurisprudenza, sul caso, è chiara. Per prima cosa non è sufficiente che a lamentarsi siano solo i residenti che abitano sopra o accanto a un locale: il disagio deve essere diffuso. E poi l’orario: riceviamo spesso proteste per locali che fanno musica alle otto di sera, ma in quella fascia oraria non si può limitare l’attività di un esercizio pubblico». 


LE MISURE
Fissati questi paletti, la polizia locale tiene comunque d’occhio le zone più calde, quelle più frequentate. Adesso i locali cittadini che vanno per la maggiore si trovano, appunto, tra piazza Trentin e Borgo Mazzini, dove nel fine settimana si concentrano le pattuglie. Si è invece normalizzata la situazione in piazza San Vito dopo il cambio di gestione del bar più problematico della zona. Ogni weekend arrivano almeno 5 richieste d’intervento e le zone sono presidiate anche da agenti in borghese. Nonostante l’impegno stanno rallentando invece le misurazione fonometriche dell’inquinamento acustico: la polizia locale le richiede, ma l’Arpav sta accumulando ritardi per via del poco personale a disposizione.

Ultimo aggiornamento: 10:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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