In carcere per la rapina alla studentessa, ma non è stato lui. Otto mesi in cella da innocente

Sabato 9 Aprile 2022 di Giuliano Pavan
Detenuto dietro le sbarre
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TREVISO - «Ma quale rapina, sono solo sceso dalla bici per aiutarla, quando è successo stavo andando al supermercato». Mirco Tonetto, 45enne trevigiano, lo aveva detto fin dall'interrogatorio di convalida dell'arresto: nessuna aggressione a quella studentessa di 16 anni lungo la Feltrina.

Per quei fatti, però, ha passato in carcere otto mesi. Poi a processo è stato assolto con formula piena, complici anche le dichiarazioni della vittima in aula: «Forse voleva semplicemente aiutarmi ma io l'ho frainteso». Ecco dunque che l'uomo, visto che la sentenza è passata in giudicato, tramite il suo legale, l'avvocato Roberta Canal, ha intenzione di chiedere i danni allo Stato per ingiusta detenzione. Istanza che verrà depositata alla corte d'appello di Venezia. Se verrà accolta, il 45enne potrebbe ricevere una somma superiore ai 35mila euro, ovvero 235,84 euro per ogni giorno passato dietro le sbarre.

LA VICENDA

Era il 16 aprile 2021 quando, secondo una prima ricostruzione della Procura di Treviso, il 45enne aveva aggredito una studentessa di 16 anni che tornava a casa da scuola. Tonetto, che all'epoca era uscito di galera da circa un anno e mezzo e viveva all'interno di una roulotte, ha incrociato in bicicletta la giovane che, anche lei in bici, stava andando verso l'incrocio delle Stiore lungo la pista ciclabile che dalla Feltrina. Per gli inquirenti ha notato la borsa che la ragazza aveva a tracolla e l'ha urtata di proposito facendola cadere a terra. Poi l'ha soccorsa. Ma le intenzioni di Tonetto sarebbero state diverse: per gli investigatori ha iniziato a strattonarla afferrando la borsa e cercando di portargliela via. La ragazza si è messa a urlare ed è stato questo che ha attirato una pattuglia dei carabinieri che in quel momento stava transitando lungo la Feltrina. Messa l'auto di traverso lungo la ciclabile, i militari sono scesi e hanno bloccato l'uomo, che non aveva neppure accennato a un tentativo di fuga. Ed era scattato l'arresto.

LA RICOSTRUZIONE

«Ci siamo sfiorati - ha raccontato Tonetto al giudice durante l'interrogatorio - e la ragazza è caduta. Mi sono fermato per vedere come stava e ho appoggiato la bicicletta per soccorrerla perché sembrava ferita. Le ho dato una mano ad alzarsi ma, per carità, non ho messo le mani dentro la sua borsa. Non c'è stato nessun tentativo di rapina, lei era molto turbata per quello che era successo ma io la borsa non l'ho neppure toccata. È stato un malinteso, stavo andando a fare la spesa al supermercato». Versione che poi è stata confermata in primo grado, con la sentenza di assoluzione, e dalla Cassazione, con il passaggio in giudicato della sentenza. E ora, a fronte del tempo trascorso in carcere da innocente, Tonetto ha dato mandato all'avvocato Roberta Canal è pronto a chiedere il conto allo Stato per l'ingiusta detenzione.
 

Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 13:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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