La Doc vince la sfida: il Prosecco rosè va alla conquista del mercato

Mercoledì 12 Agosto 2020
Via libera al Prosecco rosè

TREVISO - La modifica al disciplinare sarà pubblicata oggi, mercoledì 12 agosto, sulla Gazzetta ufficiale: è definitivamente Prosecco Rosè. Dopo lungo travaglio, il parto in casa Doc si è avuto. E non resta che brindare, come già stanno facendo tutte le aziende spumantistiche della pianura. Un sospiro di sollievo per un anno nato male, continuato peggio ma che di sicuro terminerà come per il crepuscolo: in rosa. «Dopo tanta attesa la nostra sfida è vinta» commenta con grande soddisfazione il presidente della Doc Stefano Zanette. 60 giorni da oggi: il 12 ottobre sugli scaffali italiani appariranno le prime bollicine di Prosecco Doc rosè. E il 12 novembre il nuovo sparkling si farà largo sul mercato estero. Quello in cui ha suscitato la maggiore attesa. 

LE CIFRE
Ma quanto ne verrà prodotto? «Abbiamo due mesi e l'obbligo di utilizzare il vino del 2019 - ragiona Zanette - direi tra i 10 e i 15 milioni di bottiglie. Ma con l'obiettivo di arrivare a oltre 90 milioni in un paio di anni». La Doc la chiama sfida legata all'innovazione, la Docg storce il naso di fronte al nuovo aggettivo apposto al brand prosecco. La verità è che il Rosè è destinato a fare faville sul mercato estero (Gran Bretagna, Canada e Stati Uniti soprattutto) e a risollevare le sorti della denominazione anche in patria. Ora che il fiocco rosa si può ufficialmente apporre, Zanette guarda alla montagna scalata. Anni di attesa. E, proprio in zona Cesarini, l'ultimo colpo di scena con la tenzone dei produttori di Prosekar. Un'insidia da non sottovalutare, cui il presidente ha ritenuto di rispondere con tutte le aperture del caso. Ecco le tappe: il 25 maggio in assemblea via streaming Zanette aveva annunciato l'ok del ministero alla nuova produzione. Lunedì 15 giugno si era avuta la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. La Doc attendeva serenamente i tempi tecnici: sembrava una strada in discesa fino al 1 ottobre 2020, quando le prime bottiglie avrebbero fatto bella mostra di sè sugli scaffali.

LA VERTENZA
Non si era messa in conto la variabile Prosekar. I produttori carsolini scelgono di boicottare seriamente il nuovo nato inviando a Roma delle osservazioni contro il rosè per bloccare l'iter.

Per fortuna la vertenza si risolve in meno di due settimane, con l'apertura a finanziamenti per il prosecco del Carso. «Anni di promesse non mantenute, vincoli ambientali e blocchi di produzione sui terrazzamenti storici del castello di Miramare e sulle alture del Carso- si lamentavano i produttori dell'associazione Prosekar - Ma questo è il vino della nostra storia, vanta un metodo di spumantizzazione ancestrale. Un sapere da recuperare per dare una boccata d'ossigeno al Carso. Il Consorzio ha capito e ci è venuto incontro. Lavoreremo uniti». A fine luglio a Trieste la Doc ha sbloccato il nodo rosè stringendo un patto di valorizzazione con gli irriducibili del Prosekar e incassando il ritiro delle osservazioni inoltrate al Ministero delle Politiche Agricole il 13 luglio 2020. Ma è tutto alle spalle. Resta solo la gioia per avercela fatta. Il futuro? Direi roseo. Si concede una battuta oggi il presidente Stefano Zanette. Dopo l'armistizio con i friulani, si trattava solo di una manciata di giorni. E, come atteso, ieri è arrivato il sì definitivo con la pubblicazione (da oggi ma anticipata al Consorzio ieri) sulla Gazzetta ufficiale. Benvenuto rosè: le aziende della denominazione che hanno investito in packaging e stoccaggio hanno già segnato il sold out preventivo per le nuove bollicine rosate e attendono i codici per l'imbottigliamento. Il nuovo vino è destinato a far risalire le quotazioni del prosecco Doc e sarà posizionato in una fascia di prezzo leggermente più alta (e di poco superiore agli 8/10 euro). Finalmente la Doc è giunta a fine partita. Portando a casa, non senza emozioni e colpi di scena, l'attesa modifica al disciplinare.

Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 16:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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