Uccisa dal pirata della strada sul Terraglio, Serena era andata a prendere le sigarette prima di andare al lavoro. La sua era una vita «a rovescio»

Viveva da sola a San Trovaso e lavorava come barista al 1000 Lire di notte e riposava di giorno. Aveva salvato due gattini dalla strada

Domenica 8 Ottobre 2023 di Valeria Lipparini
Uccisa dal pirata della strada sul Terraglio, Serena era andata a prendere le sigarette prima di andare al lavoro. La sua era una vita «a rovescio»

PREGANZIOL (TREVISO) - Caschetto biondo, due grandi occhi marroni, e un sorriso dolcissimo, dietro cui nascondeva le sue fragilità. Serena Gambarotto aveva pochi, solidi, amori. La sua famiglia, formata dalla mamma e dal fratello, perchè il papà se ne era andato quando lei era giovane, e due gatti trovatelli che aveva salvato dalla strada e con cui condivideva l’appartamento dove viveva da sola a San Trovaso, una frazione di Preganziol.
Le sue giornate le spendeva tra il lavoro e gli amici. Tanti amici, con cui trascorreva il tempo libero che, però, era “a rovescio”, come diceva sempre lei, quasi schermendosi. Lavorava, infatti, come barista al New 1000 Lire. Iniziava alle 23 e finiva alle 3, alle volte alle 4 di mattina. A quell’ora, dopo aver salutato i colleghi, arrivava a casa e si infilava a letto dove restava per tutta la mattina. Eppure, era stata lei a scegliere quell’orario, licenziandosi dall’Albera di Zeus, un locale poco distante, sempre a Preganziol, dove aveva lavorato due anni come cameriera. Lo racconta il titolare Amine Chaibi: «Serena era una ragazza d’oro, una gran lavoratrice. Da noi faceva l’orario spezzato, suddiviso tra mattina e pomeriggio. Poi, le è capitato un posto di barista al New 1000 Lire dove poteva concentrare le ore di lavoro in un turno unico. E ha preferito cambiare». Amine Chaibe torna a venerdì notte, quando si è accorto dell’incidente guardando attraverso i vetri del suo locale: «Ho visto le luci dell’ambulanza. In questo tratto di strada il limite di velocità è di 50 chilometri orari. Di sicuro quel furgone bianco non lo ha rispettato.

Ora ci saranno le indagini. Aspettiamo che emerga la verità. Noi piangiamo Serena, una giovane, meravigliosa, vita spezzata».

 


GLI AMICI
Gli amici di Serena si sono dati una parola d’ordine. «Abbiamo deciso di rispettare il silenzio come forma di riguardo nei confronti della famiglia» dice un caro amico di Serena. E un’altra amica: «Era una persona speciale, ci mancherà tantissimo. Non si può morire a 33 anni». Poi, dietro le pieghe di un silenzio rispettoso, emerge, a sprazzi, la vita di Serena. Aveva studiato al liceo Artistico, a Venezia. Aveva una vena artistica che, però, non aveva trasformato in lavoro. Da sempre, infatti, aveva scelto di lavorare nel settore della ristorazione e nell’ultimo anno e mezzo era barista al New 1000 Lire. «Era una persona della notte. Le piaceva vivere quando il sole tramontava. Era circondata di persone che le volevano bene. Ma ha sempre avuto la testa sulle spalle» raccontano. Nella sua vita, all’improvviso, si era materializzata una gattina. Nel luglio di due anni fa aveva trovato, infatti, la prima randagia. L’aveva adottata e chiamata Romina. Le foto che postava in Facebook raccontano del legame che la univa a quel musetto dal pelo rosso. Le aveva comperato un guinzaglio e la portava ovunque, anche a fare spritz in piazza e in vacanza, con “passaggio” in aereo. Poi, a fine estate era arrivata la seconda trovatella. «Serena era una grande amante degli animali. Quando stava male i suoi gatti le facevano da “copertina”, come diceva sempre, e quando era felice condividevano la sua felicità» aggiungono. Al lavoro, invece, era sorridente ma, allo stesso tempo, anche molto riservata. «Non faceva amicizia con chi frequentava i locali dove lavorava» sottolineano. Mentre loro, gli amici, andavano spesso a trovarla nei luoghi di lavoro. Era così, un po’ diffidente come i suoi gatti.


LA FAMIGLIA
Venerdì sera, quando è stata investita dal furgone pirata, aveva appena comperato le sigarette e si stava recando al 1000 Lire. Era a piedi, lungo il Terraglio ed è stata investita davanti alla sala slot Las Vegas, in località Le Grazie. È stata trasportata, in condizioni gravissime, in ospedale dove è stata raggiunta dai familiari. La madre straziata, non è riuscita a dire nemmeno una parola, nonostante qualche amico di Serena fosse accorso al Ca’ Foncello per sostenerla. «È stato terribile vederla in quello stato. Avevano un legame molto stretto e sua madre sembrava morta, anche lei». Martedì o, al più tardi mercoledì, sarà celebrato il funerale.

Ultimo aggiornamento: 9 Ottobre, 10:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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