La postina "Morena" saluta dopo 43 anni di servizio

Domenica 8 Ottobre 2023 di Gianandrea Rorato
Marisa Casarotto, ma tutti la chiamano Morena

MOTTA - Dopo 43 anni di servizio ininterrotto, Marisa Casarotto, conosciuta da tutti come "Morena" una delle postine storiche di Motta e, negli ultimi anni, anche di Meduna, lascia col sorriso ma anche un po' a malincuore il suo amato posto di lavoro. Amato, certo. Perché per lei, la consegna della posta non è stata solo un lavoro, ma - per così dire - una vera e propria missione. Il suo volto sorridente era un segno distintivo, mentre consegnava buste, pacchi e, talvolta, multe. È la mamma del sindaco di Motta Alessandro Righi.

Era sempre costantemente "in viaggio" tra Motta e, più di recente, anche Meduna e in tutte le varie frazioni dei due comuni. Sia con il sole che con il brutto tempo: stacanovista per scelta, con Marisa sapevi di avere la tua posta sempre in tempo.

L'EMOZIONE
«È arrivato il momento anche per me di andare in pensione», ha dichiarato, non senza tradire un pizzico di emozione, mentre si prepara a concludere la sua lunga carriera. «Un lavoro che mi ha sempre appassionato, un lavoro che ho cercato di svolgere nel migliore dei modi, in tutti questi anni». Sono trascorsi oltre 43 anni da quando ha iniziato il suo servizio presso le Poste Italiane. Marisa ha affrontato tutte le sfide che le si sono presentate lungo il percorso, instaurando rapporti amichevoli con molte persone del territorio. La sua gentilezza si è estesa anche quando ha dovuto portare, capita, pure le brutte notizie. Lascia con un velo di tristezza molti utenti di Motta, San Giovanni, Meduna, Mure e Brische, con cui aveva stabilito rapporti di amicizia e stima profondi. «Ad ogni modo tutti saranno sempre nei miei pensieri. La pensione porterà un cambiamento radicale nella vita quotidiana. Non ci saranno più cartellini da timbrare o previsioni del tempo da consultare. E potrò affrontare la vita con un po' più di calma, cercando di prendermi cura delle mie amate piante grasse e ritrovare la gioia di giocare con mio nipote Filippo».

I SALUTI
L'ultimo giorno di lavoro è stato un'esperienza emozionante per lei. Le sorprese dei colleghi, i saluti calorosi della comunità locale e l'ultima timbratura hanno creato un insieme di emozioni piuttosto marcate. Un caloroso saluto è stato rivolto alla sua ex collega Ivlette, ora capo, che ha definito Marisa una "macchina da guerra" per la sua dedizione al lavoro. «Anche quando la stanchezza prendeva il sopravvento infatti si pensava al lavoro, cercando di ispirare i colleghi a fare altrettanto». E ora è pronta per intraprendere una nuova fase della sua vita, con ritmi più leggeri e la volontà di assaporare ogni momento che la vita, da oggi, le offrirà.
 

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