Ponte della bontà, Django-Comune, accuse e scintille

Frecciate tra l’assessore Gloria Tessarolo e la premiata Gaia Righetto

Lunedì 19 Settembre 2022 di Eleonora Pavan
L'assessore Tessarolo e Gaia Righetto

TREVISO - Sorriso stampato in volto per entrambe, ma evidentemente forzato. Un leggero imbarazzo prima e l’immancabile schermaglia verbale, seppure elegante, dopo. È andata così la premiazione più singolare vista ieri mattina al tradizionale premio Ponte della Bontà, arrivato alla 46° edizione, che ha visto salire sul palco Gaia Righetto in rappresentanza dell’associazione Camminantes, emanazione del centro sociale Django, per ricevere il riconoscimento dato ogni anno dal Gruppo Folcloristico Trevigiano a chi si è distinto nel volontariato. A consegnarlo, ironia della sorte, l’assessore al Sociale Gloria Tessarolo, rappresentante di quell’amministrazione che Django ha sempre preso di mira. Inevitabile qualche scintilla. Camminantes si occupa di dare assistenza, un tetto e pasto, ai senza fissa dimora: «Abbiamo creato un dormitorio autogestito per persone che non hanno un posto dove andare. Housing first sono le parole chiave: per emanciparsi dalla marginalità la prima cosa è avere una casa data senza vincoli di alcun genere -ha spiegato Righetto - oltre ad aver aiutato così 15 richiedenti asilo, che ora sono riusciti a trovare lavoro, facciamo anche delle uscite serali per portare beni di prima necessità a chi ne ha bisogno per strada». Righetto puntualizza soprattutto come nella città la situazione sia ancora critica: «A Treviso mancava una struttura del genere, ci sono ancora troppe persone invisibili che vivono ai margini e non sono supportate dalle reti sociali, anzi, vengono spesso osteggiate dalle forze dell’ordine». L’assessore Tessarolo, senza scomporsi, ha ribattuto elegantemente: «Un dormitorio c’era già, l’asilo notturno di via Pasubio, ma sicuramente ora non è più sufficiente. Oltre all’immigrazione, tra crisi economica ed energetica siamo in piena emergenza sfratti. Nell’ambito della marginalità senza dubbio c’è ancora tanto da lavorare, ma è anche vero che Treviso è una comunità accogliente e che risponde».

SOLIDARIETA’ A PIENE MANI

Tra gli altri premiati, l’associazione Natale Mazzolà, un gruppo di 130 volontari dell’Israa che porta socializzazione, cura e assistenza nelle case di riposo, allietando gli anziani residenti; poi l’avvocato Caterina Maresio, premiata per aver aiutato persone in marginalità economica e sociale e persone senza fissa dimora, collaborando, fra le altre, con la Caritas e la Comunità di Sant’Egidio, offrendo gratuitamente pareri e servizi legali a chi non ne potrebbe altrimenti usufruire. «Mi ritengo una persona molto fortunata perché non mi hanno mai fatto mancare nulla, quindi ho deciso di restituire un po’ di questa fortuna a chi è più in difficoltà. Tutto si può fare se lo si vuole davvero». E ancora, la sezione provinciale di Treviso della Lilt, i cui oltre 800 volontari continuano a portare avanti campagne di sensibilizzazione sulla prevenzione dei tumori, con una menzione speciale per il servizio di trasporto dei pazienti oncologici che vanta una media di ben 450mila chilometri percorsi quest’anno.

RACCOLTA FONDI

Infine, a consegnare l’ultimo premio è l’assessore di San Biagio di Callalta Martina Cancian alla vicepreside dell’istituto comprensivo del comune Annamaria Parisi per la straordinaria raccolta fondi (oltre 12mila euro) organizzata spontaneamente dagli studenti col fine di riportare in Senegal le salme di Fallou Bop, il ragazzo che aveva tragicamente perso la vita con il fratello tra le acque del Piave lo scorso giugno. «Il suo sogno era diventare calciatore e costruirsi una famiglia La gara di solidarietà che c’è stata per lui è stata incredibile».

Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 10:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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