Aria troppo inquinata: le maestre d'asilo non fanno uscire i bimbi

Martedì 4 Febbraio 2020 di Elena Filini
Un bambino con la mascherina anti inquinamento a causa dei livelli di smog troppo elevati

TREVISO - Inquinamento alle stelle: le educatrici dell’asilo nido di Monigo decidono di non portare i bambini in cortile per la ricreazione. E anche a Fiera è stata data disposizione che i piccoli non escano (tranne in alcuni specifici casi) finché l’allerta rosso non sarà cessato. «Nonostante il sole, le insegnanti hanno ritenuto che non fosse il caso mettere i piccoli a contatto con le polveri sottili - commenta l’assessore al sociale Gloria Tessarolo, referente per i nidi comunali - un’accortezza che credo sia più che condivisibile, finché il livello di pm10 non rientrerà». Sole tiepido e temperature miti, ma le insegnanti hanno deciso di tenere all’interno i bambini per la ricreazione. È dopo quello che è accaduto ieri al nido comunale di via Nazioni Unite e a quello di Fiera, già sono in molti a chiedere che la misura venga estesa a tutto il territorio comunale e all’hinterland. 

CONCENTRAZIONI 
Il primo metro da terra è il peggiore: lì la concentrazione di polveri sottili è più densa. E i bambini piccoli sono i più esposti alle esalazioni. Poiché a Treviso nel mese di gennaio l’aria è stata irrespirabile, sono intervenuti prima i pediatri, poi direttamente gli educatori. Quello di Monigo è solo l’ultimo caso. Risulta che nelle settimane scorse diversi medici abbiano contattato i nidi per chiedere alle maestre di non portare fuori i bambini durante l’intervallo, a prescindere dal meteo. «L’aria è pessima e i segnali sono inconfutabili: tosse, respiro pesante, occhi rossi. Io stessa ho consigliato per precauzione di non esporre inutilmente i bambini - conferma Maria Sole Ceccarelli, pediatra e consulente Usl in diversi asili - Al nido ci sono bimbi fino a 3 anni, si trovano all’altezza in cui ristagnano le pm10. Non facciamo allarmismo, ma è giusto usare le precauzioni del caso. Come regola di buonsenso direi: se c’è codice rosso, meglio fare la ricreazione all’interno». 
BUONSENSO 
Trenta giorni di sforamenti costanti: l’alta pressione garantisce il bel tempo e le temperature sono insolite per gennaio. Nonostante questo gli specialisti sconsigliano di portare i bambini al parco. «È opportuno fare la stessa riflessione che vale per la ricreazione a scuola. In zone particolarmente inquinate, che magari lambiscono direttrici principali o ambienti urbani e industriali, sarebbe il caso nei giorni di sforamenti reiterati evitare l’esposizione prolungata. E sarebbe meglio riservare le passeggiate alle zone collinari, dal Montello al Coneglianese o l’Altamarca» prosegue la specialista. L’indicazione è quella di agire secondo il proprio buonsenso, senza cedere all’allarmismo. «Le mascherine per i bambini del nido? Direi di no. Meglio tenerli al chiuso». 

MASSIMA ESPOSIZIONE 
I bambini molto piccoli sono molto sensibili all’inquinamento atmosferico. Esiste una relazione causale tra inquinamento atmosferico dovuto alle polveri sottili e disturbi respiratori, perché i bambini respirano con un ritmo quasi doppio rispetto a quello di un adulto. Hanno un sistema immunitario meno sviluppato, in modo particolare nei primi anni di vita. Quindi fino a 14 anni gli studi scientifici dimostrano che i bambini accumulano più particelle rispetto a un adulto. Inoltre respirano a livello tubo di scarico, e questo li rende maggiormente esposti all’inquinamento. 

SCELTA CONDIVISA
Da assessore e da mamma credo di poter dire che la scelta delle educatrici sia stata più che opportuna - ribadisce l’assessore Tessarolo - in questa stagione, nei giorni in cui l’aria è particolarmente inquinata, è meglio evitare di portare i bambini in cortile.

La situazione particolarmente pesante in cui si trova la città ci deve far riflettere sugli accorgimenti da adottare durante la quotidianità. Dobbiamo cercare di inquinare sempre meno, e tutelare le fasce più fragili. Nel caso specifico, appoggio la decisione delle educatrici». E sono già molte le famiglie che chiedono misure analoghe nelle strutture private della città e nei nidi dei comuni dell’hinterland. 

Ultimo aggiornamento: 08:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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