Fiume d'affetto per l'ex calciatore morto in Kuwait, la famiglia Billio: «Grazie ai dirigenti della Milan Academy»

Sabato 4 Marzo 2023 di Giulio Mondin
Patrizio Billio, l'ex calciatore morto a 48 anni in Kuwait, lavorava all'Academy del Milan

TREVIGNANO - È ancora diffusa l’emozione per la scomparsa di Patrizio Billio. A poco più di un mese dall’improvvisa morte in Kuwait del 48enne ex calciatore, responsabile della locale Scuola Calcio del Milan, alla famiglia d’origine continuano ad arrivare testimonianze di affetto nei confronti di “Pat”. Un uomo solare, che aveva stretto tanti legami nel mondo del calcio facendosi benvolere grazie a un carattere aperto. Così nella casa di Musano, papà Daniele e mamma Maria Augusta cercano di vincere il dolore aggrappandosi ai ricordi.

Senza dimenticare di ringraziare chi ha fatto sì che il figlio potesse ritagliarsi uno spazio nell’ambito sognato fin da ragazzo.

LA PASSIONE

Diversamente dal padre, rugbista con la Metalcrom negli anni 60, Patrizio aveva sviluppato un amore viscerale per il calcio. Approdando, dopo i primi passi nella Fulgor e in seguito nel Montebelluna, proprio nel Milan. «La società rossonera lo aveva accompagnato a partire dai 15 anni, portandolo al diploma di ragioneria – spiega Daniele Billio – un periodo di formazione importante per lui, poi finì nel giro della Prima Squadra disputando anche alcune amichevoli estive. Conclusa la carriera riuscì ad entrare nello staff delle Academy. Il Milan è sempre stato presente, fino alla fine, non è una cosa comune. Per questo da parte nostra c’è un forte senso di gratitudine nei confronti della dirigenza». La seconda parte della sua troppo breve esistenza Patrizio l’ha vissuta nel paese arabo, dove ha dato un contributo fondamentale nello sviluppo della scuola calcio rossonera. Un ambito particolare, nel quale si era inserito alla perfezione e dove aveva portato la moglie Cristiana e la figlia Syria. Undici anni a far crescere i talenti locali, compreso l’allestimento di una squadra femminile.


I RINGRAZIAMENTI

«Alla Loyac Soccer School ha trovato uno staff dirigenziale di qualità. In particolare il general manager Faisal Al Haroun, Abdullatif Al Nusif e Salman Al Rashood, che lo hanno fatto lavorare al meglio. Ad esempio il progetto della squadra femminile inizialmente non era condiviso negli ambienti religiosi, ma poi ha portato ad una crescita sociale di non poco conto. Vogliamo ringraziare tutti e tre per come hanno trattato Patrizio, e anche per essersi sobbarcati un viaggio lunghissimo fino a Musano pur di non mancare al funerale». L’ultimo saluto al “sindaco” dell’Academy, una carica non esistente ma che lo stesso Faisal Al Haroun aveva coniato per definire Patrizio Billio.

Ultimo aggiornamento: 08:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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