Paola Egonu rinnova: «Resto all'Imoco per vincere con i tifosi»

Sabato 5 Giugno 2021 di Luca Anzanello
IMOCO La campionessa Paola Egonu
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CONEGLIANO  - «Resto per vincere ancora. E questa volta con i tifosi». Se Paola Egonu gioca, l’Imoco vince. È il dato incontrovertibile che emerge dalle statistiche dell’avventura coneglianese della fuoriclasse di Cittadella, di cui ieri il club gialloblù ha ufficializzato la permanenza a Conegliano almeno per un’altra stagione. Con la speranza, condivisa dal club e dal suo opposto, che il 2021/22 possa vedere le pantere e le altre squadre giocare con almeno una percentuale di tifosi sugli spalti. Arrivata nel settembre 2019 a vestire la maglia n°18 dell’Imoco, Egonu ha giocato con il club 71 partite in... una stagione e mezza, visto lo stop per Covid a marzo 2020, e le ha vinte tutte. L’unico match perso dalle pantere nelle ultime due stagioni è infatti quello a Perugia nel dicembre 2019, con Egonu che era rimasta all’Imoco Village dopo le fatiche del Mondiale vinto pochi giorni prima in Cina.

PALMARES A Conegliano, Paola ha vinto tutti i trofei assegnati: uno scudetto, un mondiale, una Champions League, due Coppe Italia e due Supercoppe. È stata Mvp nelle finali scudetto e Champions 2021, mondiale, di Coppa Italia 2021 e Supercoppa 2020. Quest’anno ha ritoccato il record di punti in singola partita (47), che già le apparteneva, in gara1 di finale scudetto. In totale ha firmato 1.437 punti, che le valgono la palma di quarta realizzatrice nella storia dell’Imoco (comanda Hill con 1.836). A soli 22 anni Egonu è già un fenomeno mediatico e sportivo a livello globale e nonostante le importanti offerte ricevute dai top club mondiali Paola ha deciso di continuare a sposare la causa dell’Imoco con grande determinazione, come si evince dalle sue stesse parole.

Paola, hai avuto tante offerte ma la tua decisione è stata di restare a Conegliano.

«Ho fatto la scelta giusta. Siamo un grande gruppo e qui sto molto bene, come le mie compagne. La società è molto seria, si mette a disposizione di ogni atleta e dello staff non facendoci mancare niente per lavorare, standoci sempre accanto sia nei momenti di difficoltà sia in quelli di gioia. In quest’annata difficile da gestire per i problemi legati al Covid mi sono sempre sentita protetta e aiutata in ogni situazione. In più c’è il fattore pubblico: non ho praticamente mai giocato con il Palaverde pieno, mi manca il calore dei tifosi e non vedo l’ora di giocare con loro sugli spalti».

Ti aspettavi di vincere così tanto quando sei arrivata a Conegliano?

«Il mio obiettivo quando sono arrivata all’Imoco era di lavorare per migliorarmi in un gruppo di alto spessore tecnico e di provata esperienza. Da giocatrice giovane mi sono servite tanto queste due annate per crescere grazie a compagne di squadra e staff di livello assoluto. Sapevo che avevamo le carte in regola per vincere, l’Imoco negli anni è diventata un club con le idee chiare e un sistema di gioco ben definito. Non mi aspettavo certo di conquistare tutti i trofei, ma sapevo che ero arrivata in un club vincente e che ci saremmo tolte parecchie soddisfazioni. Abbiamo vinto tanto, ma è sicuro che non siamo ancora appagate».

Dopo una serie così di vittorie, quali potranno essere le vostre motivazioni nella nuova stagione?

«Quello che è stato fatto in questo anno fantastico è incredibile, ma quando inizia una nuova stagione non si guarda indietro ma solo avanti, ai prossimi obiettivi. Le motivazioni ci sono a priori, lo facciamo come lavoro e siamo professioniste, ma soprattutto nel nostro gruppo c’è ancora tanta fame».

Avete vinto tutto: potete ancora migliorare?

«Secondo me sì, c’è ancora margine. Anzi, penso che questa sia la vera forza di questo gruppo e di questa società: non ci si adagia mai e si punta sempre a migliorare dando il massimo ogni giorno. Dietro alle nostre vittorie c’è tanto lavoro in palestra e dall’inizio della prossima stagione saremo lì con il massimo dell’impegno per fare ancora meglio di prima».

E magari ci sarà anche il pubblico che tanto vi è mancato.

«Quest’anno è stato tutto bello, tranne la mancanza del nostro pubblico. Giocare con il Palaverde vuoto è diventata una triste abitudine, spero tanto che l’anno prossimo che si possa giocare subito con i tifosi, mi è mancato tanto questo aspetto e sarà una grande emozione quando potremo tornare a giocare nel nostro palazzo pieno e tutto colorato di gialloblù».

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Ultimo aggiornamento: 08:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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