Omicidio a Vittorio Veneto. «Stasera sono occupata», poi la vede con un altro: la lite, le coltellate e il rivale ucciso

Lunedì 14 Dicembre 2020 di Serena De Salvador
Omicidio a Vittorio Veneto. «Stasera sono occupata», poi la vede con un altro: la lite, le coltellate e il rivale ucciso
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VITTORIO VENETO (TREVISO) - Una donna contesa, la colluttazione, un fendente letale all’altezza della gola. Luciano Dall’Ava, 72enne di Colle Umberto, è morto a causa di una copiosa emorragia dopo la coltellata sferratagli da Giovanni Maria Cuccato, 44enne di Conegliano ora accusato di omicidio volontario aggravato e in carcere a Treviso. Il delitto è avvenuto alle 22 di sabato in piazza Fiume a San Giacomo di Veglia, frazione di Vittorio Veneto, e poco dopo l’assassino è stato arrestato dai carabinieri davanti ai quali ha confessato. «Non volevo uccidere», ha ripetuto al sostituto procuratore Giulio Caprarola durante il primo interrogatorio. Ad assistere alla scena c’era Joy, 39enne nigeriana amica di entrambi gli uomini, che invece tra loro non si conoscevano. Proprio l’aver sorpreso la donna a bordo del pick-up di Dall’Ava avrebbe scatenato la furia omicida di Cuccato, che alla 39enne aveva chiesto di vedersi quella sera ricevendo però un rifiuto. Il movente del delitto sarebbe dunque passionale, ma le indagini sono ancora in corso. Oltre alla confessione dell’assassino anche le immagini delle telecamere che hanno immortalato l’attacco e l’agonia della vittima forniranno ulteriori decisivi dettagli. Al vaglio invece l’eventuale premeditazione: Cuccato –tornato sulla scena del delitto e arrestato con il coltello sporco di sangue nella sua Fiat– avrebbe avuto con sé la lama dentro uno degli scatoloni zeppi di stoviglie che teneva in auto perché stava traslocando.

Vittima, omicida e la donna


Vittima e omicida non si erano mai incontrati prima dell’altra sera. Il 44enne in queste settimane stava lasciando il suo appartamento di via Lazzarin a Conegliano per spostarsi a Osigo di Fregona. Ad aiutarlo con il trasloco è stata Joy, amica con cui aveva una relazione sentimentale.

Secondo la versione fornita dallo stesso Cuccato, sabato sera le aveva chiesto di vedersi, ma lei aveva declinato dicendo di essere impegnata.

Poco prima delle 22 lui ha dunque raggiunto da solo piazza Fiume per prelevare al bancomat della Banca della Marca. Proprio in piazza avrebbe notato per caso la 39enne a bordo del pick-up con Dall’Ava. Ha riferito di essersi diretto verso il furgone e, dopo aver spalancato lo sportello dal lato passeggero, di aver strattonato la donna per farla scendere chiedendole spiegazioni. In quel frangente Joy si è ferita leggermente una mano ed è scappata a piedi, seguita inizialmente dal 44enne che sarebbe però poi tornato sui suoi passi. Trovatosi davanti il 72enne nel frattempo sceso dal mezzo è nata una colluttazione, nella quale tanto l’aggressore che la vittima si sono feriti alle mani. «Non so quanti fendenti ho tirato, lui aveva un bastone» (dettaglio non confermato dalle fonti investigative, ndr) ha spiegato Cuccato che a quel punto aveva dunque recuperato il coltello dalla sua auto. Uno dei colpi, sferrato alla gola del pensionato, è stato fatale.

La vittima, Luciano Dall’Ava


La fuga


Lasciato Dall’Ava agonizzante a terra dietro il furgone, Cuccato è risalito sulla sua Fiat e si è allontanato da piazza Fiume. Nel frattempo Joy aveva allertato i carabinieri e i soccorsi che nonostante le cure nulla hanno potuto fare per salvare il 72enne. Mentre sulla scena accorrevano i sanitari e gli inquirenti, anche Cuccato è tornato nelle vicinanze, come ha lui stesso ammesso. Lì, a pochi metri dal cadavere di Dall’Ava, lo hanno individuato dentro la sua auto, ancora sporco di sangue, con le mani ferite e il coltello. In caserma il 44enne è stato sottoposto a fermo e da subito ha confessato l’omicidio. «È stato un raptus, non volevo» ha ripetuto per l’intera notte rispondendo alle pressanti domande dei carabinieri.

L'assassino e il luogo del delitto​


Il movente


Se sulla responsabilità dell’omicidio non vi sono dubbi, ancora da delineare del tutto sono i contorni della tragedia, a partire dal movente. Quale tipo di rapporto legava Cuccato a Joy e Joy a Dall’Ava? L’incontro in piazza Fiume è stato davvero casuale o il 44enne stava seguendo la 39enne? In quale esatto momento ha prelevato il coltello dall’automobile? Sono le principali domande a cui in queste ore –anche grazie alle immagini riprese nitidamente dalle telecamere della banca– si sta cercando di dare risposta. La casualità dell’incontro è infatti al vaglio, come pure molti altri dettagli a partire dall’esatto momento in cui è comparso il coltello.

Ultimo aggiornamento: 15 Dicembre, 10:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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