Fabrizio, l'amore per i gatti e la passione per la bici: «Ma la rete era il suo rifugio»

Giovedì 24 Giugno 2021
La casa dove Fabrizio vive con i genitori
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FARRA DI SOLIGO - Aveva trovato rifugio nei meandri della rete Fabrizio Biscaro. L'impalpabile mondo digitale, dietro lo schermo dello smartphone e del computer, era diventato il luogo in cui l'uomo andava alla ricerca di amicizie, frequentazioni e pure di possibili storie d'amore. Un universo di relazioni immateriali che potrebbe nascondere almeno in parte il reale motivo che ha spinto il 34enne di Farra a compiere in tutta la sua brutalità un gesto materialissimo, conficcando a ripetizione un coltello nel corpo di Elisa. «Passava tanto tempo a navigare su internet, ci faceva anche delle amicizie, degli incontri virtuali racconta un vicino di casa.

Attorno a casa lo si vedeva, ma poi il più delle volte prendeva l'auto o la bicicletta e si allontanava dal paese». Anche se dai primi accertamenti pare che Fabrizio ed Elisa non si fossero mai conosciuti in precedenza, gli inquirenti non vogliono lasciare nulla di intentato e setacceranno i loro profili social per capire se online i due fossero mai entrati in contatto. Elemento che, se mai trovasse una conferma, potrebbe far pensare che quella di ieri sia stata un'aggressione mirata proprio verso di lei.

IL RICORDO
«Mi ha sempre suscitato grandissima tenerezza - racconta in lacrime Rita, anche lei residente a Fontana e che ben conosce i Biscaro - Lo vedevo in cortile a giocare con i suoi bellissimi gatti. Li amava tantissimo, li curava. Sembrava un animo dolce. Mai saputo di nessun gesto violento, mai nulla che potesse farmi immaginare una cosa del genere. Ho letto la notizia dell'omicidio, ma ancora non posso credere che sia stato davvero lui». In via Posmon l'abitazione dei Biscaro ieri, mercoledì 23 giugno,  ha avuto per tutto il pomeriggio le imposte chiuse. Mario e Tatiana erano in caserma a Valdobbiadene: «Sono bravissime persone, non è giusto. Fabrizio è uno che amava stare per conto suo ma è sempre stato un ragazzo per bene spiega un'altra dirimpettaia incapace di trattenere il nodo alla gola. Lo vedevo partire la mattina quando andava a lavorare, poi tornava alle 12.30 e sua mamma gli faceva trovare il pranzo. Non ho mai visto ragazze qui, non credo che uscisse molto, ma non lo ho mai visto maneggiare un coltello che non fosse di quelli per sistemare le piante nell'orto».

IL PAESE
«Me lo ricordo bene, ha più o meno la mia età. Però non lo vedo da moltissimo tempo anche se abita qui dietro». Omar Pederiva riassume il pensiero di tutti coloro che ieri sera si sono radunati al bar di Fontana dopo che la notizia del coinvolgimento di Biscaro ha cominciato a diffondersi. «Io non vivo più in questa zona da tempo, ma ci torno spesso. Gli ultimi ricordi che ho di lui per averci parlato direttamente risalgono ad almeno una decina di anni fa spiega mentre gli altri presenti annuiscono alle sue spalle. Di sicuro non è un volto che qui si faceva vedere, però il paese è piccolo e tutti si conoscono alla fine». «Secondo me per arrivare a fare una cosa del genere deve aver pesato anche il Covid: chi più chi meno, siamo tutti provati mentalmente. Se veramente ha colpito a caso la prima donna che si è trovato davanti è davvero un atto di follia conclude con un filo di voce l'uomo. In un paesino così si pensa sempre che queste cose non possano accadere».
 

Ultimo aggiornamento: 17:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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