Roberto Costella nuovo presidente della Fondazione Oderzo Cultura: «Quest’area ha molto da dire»

«Un incarico impegnativo» per il docente dello Scarpa ed ex direttore della Pinacoteca

Mercoledì 27 Dicembre 2023 di Annalisa Fregonese
Costella al centro tra la sindaco (a dx) e De Gregorio

ODERZO - L’incarico è «impegnativo», ma Roberto Costella sa il fatto suo: 66 anni, docente all’Isiss Scarpa di Motta di Livenza, ex direttore della Pinacoteca Alberto Martini dal 1994 al 1997, è stato da poco nominato nuovo presidente di Fondazione Oderzo Cultura, incarico che non prevede alcun compenso. La presentazione ufficiale è avvenuta durante la vernice della mostra “Vetro vero-Carlo Scarpa”, con la sindaca Scardellato che idealmente gli ha passato il testimone dalle mani di Maria Teresa De Gregorio, chiamata dal sindaco Mario Conte a Treviso ad occuparsi dell’assessorato alla cultura ed al turismo del capoluogo, incarico incompatibile col ruolo di presidente della Fondazione. 
 

Professor Costella come ci si sente alla guida di una Fondazione prestigiosa come Oderzo Cultura e con tanto lavoro da portare avanti? 
«Ringrazio la sindaca Scardellato per quest’incarico che, onestamente, è per me impegnativo considerato che sto insegnando da 40 anni e voglio portare a termine questo compito con la massima serietà e senso di responsabilità. Ho accettato unicamente come servizio alla collettività e alla cultura opitergina». 
 

Un patrimonio che lei conosce bene essendo stato direttore della Pinacoteca Alberto Martini dal 1994 al 1997. 
«Sì, ho avuto questo privilegio di dirigere la pinacoteca. Inoltre mi sono occupato dello studio e catalogazione del Fondo Vietri, la cospicua donazione che il pittore Tullio Vietri ha voluto lasciare alla città di Oderzo. Ho catalogato 3500 opere di Vietri e non ho ancora terminato. Sono nel comitato scientifico della fondazione e dunque l’ambiente lo conosco. Però fare il presidente è diverso, l’ho detto anche alla sindaca, nondimeno ci provo. Mi conforta il fatto che per il 2024 molte attività sono state programmate, ricorrono i 70 anni della morte di Alberto Martini e ci sarà un intenso calendario per sottolineare l’anniversario. E questo mi consentirà di concentrarmi di più sull’operatività della Fondazione dove, peraltro, il personale che ci lavora è bravo, preparato. Sono contento che Maria Teresa De Gregorio continui a rimare nel comitato di gestione». 
 

La cultura è fra i settori che più hanno sofferto dopo il Covid. Ripartire non è facile. 
«La pandemia ha colpito prima di tutto le relazioni, mettiamoci anche un po’ di crisi economica ed il quadro si fa complicato. Tuttavia nella cultura voglio crederci anzi sono decenni che lo faccio. L’ambito opitergino ha molto da dire in tal senso. Si pensi, ad esempio, che proprio in questi giorni, tramite il professor Bruno Callegher, è stata effettuata una donazione all’università di Trieste di opere di artisti opitergini. In primavera verrà allestita in ateneo una mostra, fra le opere esposte ci saranno quelle di Arturo Benvenuti, Eugenio e Ciro Cristofoletti, Tullio Vietri». 
 

Sono tanti anni che lei opera sul territorio e dunque la conoscono. Questo è senza dubbio un vantaggio. 
«Spero di riuscire a fornire un piccolo contributo e a coinvolgere maggiormente la cittadinanza opitergina, le scuole del territorio, le associazioni culturali locali. Prometto che ci proverò anche per non tradire il mandato e la fiducia datami. Certo l’incarico è importante e ancor di più impegnativo. A maggior ragione perchè ho ancora un anno e mezzo di attività di insegnamento. Voglio portare a termine quest’impegno con la massima serietà e senso di responsabilità: lo devo ai miei allievi e all’istituto Scarpa». 
Intanto il 13 di gennaio verrà inaugurata la mostra curata proprio da Roberto Costella su Arturo Benvenuti e l’esperienza di K.Z., poesie come monito e memoria, e disegni dai campi di concentramento. 

Ultimo aggiornamento: 16:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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