Nuovi ricchi, boom di vendite di Ferrari:
il Fisco li sta già aspettando sulle strade

Venerdì 20 Gennaio 2012 di Paolo Calia
Un raduno di Ferrari (archivio)
TREVISO - L'hai comprata e non senza una certa fatica, anche solo per trovare il concessionario - il pi vicino si trova a Padova, poi ce ne sono a Verona, Udine e Bolzano - te la sei portata a casa con una certa soddisfazione e ne centellini l'uso per non sciuparla troppo: qualche giretto in centro, un viaggetto durante il week end o, proprio per toglierti lo sfizio, una puntatina in circuito. Ma ora che hai la tua bella Ferrari rosso fiammante, o gialla per i puristi, diventi anche un bersaglio: per Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate.



I dodici fortunati possessori di Ferrari spuntati nel 2011, confermando che quello delle auto super lusso è l'unico segmento che non conosce crisi, è bene che lo sappiano: ogni volta che si infilano dentro il loro bolide, accomodandosi sulle poltroncine in pelle stringendo tra le mani quel volante pensato più per le corse che per il centro, diventano un «indicatore di ricchezza» dei più ricercati.



Le auto da sogno come i gioielli sfornati da Maranello o le supercar inglesi e tedesche hanno la particolare dote di attirare, più di una normale utilitaria, i controlli di fisco e Guardia di Finanza. Nessuna persecuzione, nessun controllo automatico al momento dell'immatricolazione. Ma se una pattuglia di finanzieri incrocia per la strada una Ferrari rombante è molto probabile che la fermerà per una semplice verifica. I dati dell'auto e del suo proprietario verranno raccolti e poi inseriti in una particolare banca dati utilizzata per gli incroci di tutte le informazioni fiscali. Ma questo non significa accertamento automatico.



La Guardia di Finanza, o l'Agenzia delle Entrate, in un secondo momento potrà effettuare un banalissimo controllo incrociato per capire se il titolare della Ferrari, oltre alla sua auto sportiva simbolo di ricchezza e eleganza, possieda anche altri beni di analogo tenore come, per esempio, barche o seconde e terze case. Ma non solo: il possesso di una Ferrari dovrebbe presupporre anche una certa categoria di reddito: difficile che chi denuncia 20-30mila euro all'anno possa permettersi un'auto del genere, salvo entrate straordinarie come eredità o vincite inaspettate. Se la Finanza o il Fisco notano qualche discrepanza, a quel punto la verifica scatta automatica.



Nella Marca, mediamente, la Guardia di Finanza inserisce circa duecento schede nella banca dati «fiscale». In genere i controlli per posizioni «sospette», per incroci tra beni e reddito che non convincono, non sono più di una decina. E nel centro del mirino è più facile che ci finisca una Ferrari che una semplice Punto.
Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio, 19:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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