PIEVE DI SOLIGO - Sono arrivati alla spicciolata, verso le 18, da punti diversi. Ed erano in tanti. Almeno 150 persone. Senza dare troppo nell’occhio si sono distribuiti nella piazza principale, soprattutto sul lato del municipio, proprio davanti ai bar. Tutti rigorosamente senza mascherina. Hanno aperto gli zainetti tirando fuori pane, salame, affettati vari e bevande. Qualcuno ha anche sfoderato strumenti musicali improvvisando un concertino all’aperto. E hanno iniziato a mangiare, bere, chiacchierare. Senza entrare nei locali. Hanno cominciato ad andarsene verso le 22. A Pieve di Soligo le frange No vax hanno inaugurato la nuova forma di protesta contro vaccini, obbligo di portare la mascherina e di avere il Green pass. È “l’aperitivo no vax”, consumato, all’aperto, davanti a bar e osterie.
L’EMERGENZA
Il sindaco Stefano Soldan, appena vista la situazione, ha subito allertato le forze dell’ordine. Una pattuglia dei carabinieri e una volante della questura sono arrivate in pochi minuti. Tra la folla gli agenti hanno riconosciuto dei no vax del posto già multati, qualche ristoratore noto per le posizioni anti vaccino. La manifestazione, una sorta di flash mob, è nata dal solito passaparola via social, capace di mobilitare decine di persone con pochi messaggi. I carabinieri adesso stanno cercando di risalire agli organizzatori. E a finire nel centro del mirino è stata Pieve. Il timore è che sia solo il primo comune di una lunga serie costretto a subire simili eventi.
LA PROTESTA
Soldan non ha per nulla gradito: «Condanno fermamente quanto accaduto, una manifestazione abusiva irresponsabile e incosciente - sottolinea - sono fiducioso che si possa risalire agli organizzatori e partecipanti per sanzionare questi atteggiamenti. Purtroppo non è stato possibile interrompere l’evento formatosi spontaneamente, probabilmente su invito via sms o social, che ha richiamato centinaia di persone compresi bambini. Questo non ha reso possibile l’intervento dei carabinieri e della polizia presenti sul posto. Ora serve provvedere all’identificazione e sanzionare questi atteggiamenti».