Diventa integralista a 21 anni: chiude in casa la madre e le sorelle

Sabato 11 Maggio 2019 di Denis Barea
Diventa integralista a 21 anni: chiude in casa la madre e le sorelle
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Radicalizzato da cattive amicizie si sarebbe trasformato nell'aguzzino della madre e delle sorelle, a cui voleva imporre le regole della sua fede islamica integralista. Il protagonista di questa vicenda, T.O. un 21enne di origine marocchina residente a Castelfranco Veneto, è stato denunciato dalla mamma e dalla sorella maggiore per lesioni e ingiurie. Nei suoi confronti il gip di Treviso ha emesso la misura cautelare dell'allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla mamma e alle sorelle, di cui una minorenne. Sono state proprio le donne a denunciarlo alla fine di marzo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso l'aggressione di cui il ragazzo si sarebbe reso protagonista nei confronti della sorella 20enne.
E' la sera del 30 marzo scorso. La ragazza è uscita con amici e rimane fuori casa fino a tardi. Il 21enne inizia a telefonarle per sapere dove sia ma lei non risponde. Allora esce di casa e inizia cercarla, passando in rassegna i locali che sa essere frequentati dalla ragazza e dalla sua compagnia. Alla fine la trova in un bar. La sorella ha bevuto e lui perde le staffe: vuole che torni a casa ma la giovane non ne vuole sapere. Allora il ragazzo inizia a strattonarla, la afferra per un braccio, la prende per i capelli, la butta a terra. «Sei una poco di buono» le urla davanti agli altri amici. Lei corre a casa in lacrime e finisce tra le braccia della madre, anche lei vittima delle imposizioni del 21enne che, dopo la morte del padre, è rimasto l'unico maschio della famiglia. La donna infatti, è finita da tempo nel mirino del figlio e il motivo del contendere è l'altra sorella, di 17 anni.
«Vuole fare una vita normale, lasciala frequentare gli amici» dice la madre. Ma lui non ne vuole sapere: fra i conoscenti della ragazzina infatti ci sono anche maschi, «Non è una cosa da buona musulmana». I diverbi con la madre e con l'altra sorella maggiore sarebbero sfociati in vere e proprie violenze fisiche.
LA DENUNCIA
Per questa ragione, la sera del 30 marzo, dopo il litigio al bar, la mamma decide di chiamare i carabinieri. A fare la denuncia è prima la 20enne, che racconta tutto, e poi la madre. «Mi insulta e mi picchia - racconta la donna - perché vuole tenere chiusa in casa la più piccola e si lamenta del fatto che deve andare a lavorare». Il 21enne è nato in Italia ed è cresciuto in una famiglia osservante ma non bigotta e fino all'adolescenza, quando era ancora vivo il padre, era un ragazzo affettuoso, ben integrato, impegnatissimo ad aiutare la famiglia. «E' tutta colpa delle cattive amicizie - punta il dito la madre - ha conosciuto della gente che lo ha portato sulla strada della radicalizzazione e lo hanno fatto diventare un fanatico».
«Anche in passato ci siamo trovati di fronte a situazioni simili - dice il sindaco di Castelfranco e presidente della Provincia di Treviso Stefano Marcon - adesso per lui serve un percorso riabilitativo che deve partire dall'educazione civica e dalla comprensione del patto di convivenza civile che sta alla base della nostra società, che è tollerante nella misura in cui si rispetta il principio secondo cui la mia libertà finisce dove inizia quella delle altre persone. E dove la supremazia spetta alla legge, non al credo religioso».
 
Ultimo aggiornamento: 10:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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