Dopo 10 anni rinasce il museo Bailo,
altra tappa del "nuovo Rinascimento"

Venerdì 30 Ottobre 2015 di Chiara Pavan
Dopo 10 anni rinasce il museo Bailo, altra tappa del "nuovo Rinascimento"
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TREVISO - La sua filosofia sta tutta lì, in quella statua imponente di Arturo Martini che svetta in giardino e si staglia attraverso una grande finestra che domina la facciata del museo. Interno ed esterno che dialogano tra loro. Arte e comunità in rapporto simbiotico. Il "nuovo" museo Bailo, a Treviso, riparte proprio da quegli Adamo ed Eva in pietra che abbandonano il giardino dell’Eden e si avviano verso il futuro di un nuovo giorno. «Il futuro di una città passa attraverso la sua cultura - sorride orgoglioso il sindaco Manildo -. E con la cultura si respira meglio. Certo, se poi si riesce a mangiare, tutto di guadagnato. Noi ci stiamo provando».



Il "nuovo" Bailo, riaperto dopo più dieci anni e inaugurato anche dal ministro Franceschini, è davvero una scommessa in più per una piccola città di provincia che in questi ultimi mesi ha cercato in tutti i modi di «avviare un nuovo Rinascimento» mettendo «in sinergia spazi, liberando energie, coltivando, con la regia del pubblico, le tante idee dei privati». E il bel museo che si incunea nel quartiere storico di Borgo Cavour rappresenta l’ultimo tassello di un percorso che sembra finalmente decollare.



Ci sono i festival - dal letterario Carta Carbone al cinematografico Sole Luna, e poi Treviso Comic Book, l’Home, Suoni di Marca, Jazz Days, il Premio Comisso, il Mazzotti, il Vincenzoni - c’è la Collezione Salce che troverà "casa" nella Chiesa di Santa Margherita, c’è l’ultimo restauro di Santa Caterina, ora adatta ad ospitare le grandi mostre internazionali in attesa del "fenomeno Goldin".



Ultimo aggiornamento: 23:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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