Morto carbonizzato nell'auto in fiamme: fatale ad Andrea un colpo di sonno

Mercoledì 24 Novembre 2021
Andrea Capano

CASALE SUL SILE - Venerdì, 26 novembre, l’addio ad Andrea Capano, il barista 35enne di Casale sul Sile morto carbonizzato nella sua auto, dopo essere uscito di strada domenica sera a Zerman di Mogliano, in una semicurva “fatale”, mentre tornava a casa dopo una giornata di lavoro. Ad essergli fatale è stato forse un colpo di sonno, una distrazione o un eccesso di velocità, in un incrocio critico in cui le fuoriuscite sono frequenti.

L’impatto contro il muretto che sorregge il fossato a bordo strada e l’auto a metano hanno fatto il resto. La Punto si è trasformata in una prigione di fuoco da cui i residenti, accorsi a prestare i primi soccorsi, non sono riusciti a estrarlo. Capano probabilmente era già morto sul colpo quando la vettura ha iniziato a bruciare come una fiaccola. «Con le vetture a metano, se l’impianto si rompe nell’impatto, il gas fuoriesce e a quel punto basta il minimo innesco perché l’auto si incendi» - spiegano i vigili del fuoco. Sono stati loro a estrarre la salma carbonizzata dalle lamiere, in un intervento durato ore. Il pm di turno, trattandosi di una fuoriuscita autonoma priva di rilevanza penale, non ha aperto un fascicolo né sequestrato il mezzo. E ha messo subito la salma a disposizione dei familiari. L’ultimo saluto ad Andrea sarà una commemorazione laica nella camera ardente dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, dalle 15 alle 16.30. Saranno davvero in tanti a portare l’ultimo saluto al giovane, che era molto conosciuto non soltanto nella Marca ma anche a Venezia. Andrea lascia nel dolore mamma Patrizia e papà Silvio, oltre alla compagna Giulia, con cui conviveva da poco: la coppia si era trasferita a Mogliano, in piazza Pio X da circa due mesi e progettava il proprio futuro. 

«TI AMERO’ SEMPRE»
Ed è proprio a questo amore finalmente coronato ma ora funestato dalla morte di Andrea che Giulia, 28enne di Venezia, ha dedicato un lungo post sui social: «Ti ho amato in ogni tuo gesto, in ogni tuo lato. Ti ho amato quando mi accarezzavi la pancia e dicevi che lo avresti voluto un bambino con me. Ora imparerò ad amarti in qualsiasi forma tu sarai. Vivrai con me». 

«ERI IL NOSTRO OSTE»
Capano stava scrivendo un periodo felice della propria vita, anche sul piano professionale: il lavoro era ripreso a gonfie vele e lui si era lanciato in una nuova sfida, entrando a far parte dello staff dell’Osteria Vivace, inaugurata lo scorso maggio. «Ci hai lasciati tutti senza fiato! Il nostro oste, il nostro amico, il nostro compagno di fatiche e dolori! Il tuo posto era qui! Ma cosa diavolo è successo!» - si legge in un passaggio del lungo post pubblicato su Facebook dai “fioi vivaci”. «Vorremmo solo sentirci dire che l’incidente non è mai successo, che la sua morte è soltanto un’allucinazione collettiva» - confessa l’amico Alberto Cotrona. Purtroppo non è così. Andrea, barista per “vocazione”, appassionato di viaggi e di musica, ex giocatore di rugby e giovane dalla vasta cultura, ha lasciato un segno nel cuore di tanti. 

L’INCIDENTE
Domenica sera alle 23.30 Capano sta tornando a casa, al volante della sua Fiat Punto a metano. In via Bonisiolo, all’incrocio con via della Canonica, perde il controllo. L’auto vola nel fosso, si schianta contro la spalletta di cemento e prende fuoco. Per lui non ci sarà niente da fare.
 

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