CASALE SUL SILE - Venerdì, 26 novembre, l’addio ad Andrea Capano, il barista 35enne di Casale sul Sile morto carbonizzato nella sua auto, dopo essere uscito di strada domenica sera a Zerman di Mogliano, in una semicurva “fatale”, mentre tornava a casa dopo una giornata di lavoro. Ad essergli fatale è stato forse un colpo di sonno, una distrazione o un eccesso di velocità, in un incrocio critico in cui le fuoriuscite sono frequenti.
«TI AMERO’ SEMPRE»
Ed è proprio a questo amore finalmente coronato ma ora funestato dalla morte di Andrea che Giulia, 28enne di Venezia, ha dedicato un lungo post sui social: «Ti ho amato in ogni tuo gesto, in ogni tuo lato. Ti ho amato quando mi accarezzavi la pancia e dicevi che lo avresti voluto un bambino con me. Ora imparerò ad amarti in qualsiasi forma tu sarai. Vivrai con me».
«ERI IL NOSTRO OSTE»
Capano stava scrivendo un periodo felice della propria vita, anche sul piano professionale: il lavoro era ripreso a gonfie vele e lui si era lanciato in una nuova sfida, entrando a far parte dello staff dell’Osteria Vivace, inaugurata lo scorso maggio. «Ci hai lasciati tutti senza fiato! Il nostro oste, il nostro amico, il nostro compagno di fatiche e dolori! Il tuo posto era qui! Ma cosa diavolo è successo!» - si legge in un passaggio del lungo post pubblicato su Facebook dai “fioi vivaci”. «Vorremmo solo sentirci dire che l’incidente non è mai successo, che la sua morte è soltanto un’allucinazione collettiva» - confessa l’amico Alberto Cotrona. Purtroppo non è così. Andrea, barista per “vocazione”, appassionato di viaggi e di musica, ex giocatore di rugby e giovane dalla vasta cultura, ha lasciato un segno nel cuore di tanti.
L’INCIDENTE
Domenica sera alle 23.30 Capano sta tornando a casa, al volante della sua Fiat Punto a metano. In via Bonisiolo, all’incrocio con via della Canonica, perde il controllo. L’auto vola nel fosso, si schianta contro la spalletta di cemento e prende fuoco. Per lui non ci sarà niente da fare.