Runner di 36 anni, malore fatale in allenamento. Rianimazione tentata per un'ora

Giovedì 3 Novembre 2022
Francesco Agosta con la fidanzata
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POSSAGNO - Un runner di 36 anni, Francesco Agosta, originario di Taranto e residente di Pieve del Grappa, è morto oggi pomeriggio, 3 novembre, poco dopo le 16 in allenamento a Possagno Via Molinetto.

Si è sentito male ed è stato soccorso. I tentativi di rianimazione, durati un'ora, sono stati inutili. Sul posto anche i Carabinieri di Castelfranco Veneto.

Si è accasciato a terra mentre correva. Un probabile arresto cardiocircolatorio lo ha fulminato mentre si stava allenando, lungo via Molinetto, a Possagno. La tragedia si è consumata all'altezza del civico 40, a pochi passi dall'osteria Roer.

I SOCCORSI
Ad accorgersi di quel giovane, in tuta da ginnastica, riverso sull'asfalto, che non dava più segni di vita, alcuni passanti che hanno immediatamente dato l'allarme. Sul posto i sanitari del Suem 118, intervenuti con l'automedica e l'ambulanza. A supporto è stato chiamato anche l'elicottero, partito dall'ospedale Ca' Foncello e atterrato in un'area verde vicino alla strada, mentre medici e infermieri avevano già avviato le manovre di rianimazione. I soccorritori hanno tentato l'impossibile. Per oltre un'ora hanno cercato in tutti i modi di salvare la vita del 36enne. Ma tutti i tentativi sono risultati vani e alla fine non è rimasto altro da fare che constatarne il decesso.
Sul posto anche i carabinieri della compagnia di Castelfranco. Il runner non aveva con sè i documenti e l'identificazione da parte dei militari dell'Arma non è stata facile. Poi, una volta verificata l'identità del 36enne, sono stati subito avvisati i familiari e la fidanzata, che si è precipitata a Possagno. Irene Xamin e Francesco erano andati a vivere insieme, tre mesi fa, a Pieve del Grappa. Erano entrambi residenti nel bassanese, ma si sono trasferiti nella Marca per ragioni lavorative. E lei, ieri, non ci voleva credere. Francesco è atletico. Amante della corsa come della montagna. Che sopportava gli sforzi fisici con assoluta tranquillità. «Com'è possibile che sia successo questo proprio a lui?» si è chiesta, tra le lacrime, all'infinito.

LA FAMIGLIA
La famiglia di Francesco era originaria di Trapani. La mamma Fortunata, e la sorella Carmela una ventina di anni fa sono arrivati in Veneto. Il papà Pasquale li aveva raggiunti da qualche tempo. «Francesco era un ragazzo tranquillo, lavorava come operaio alla Geotex di Valbrenta. Era bravo, con la testa sulle spalle, atletico. Sapere che non c'è più è un dolore assurdo» dice una zia. E la fidanzata Irene, con la voce rotta dal pianto, dice: «Stavamo insieme dal 2016 e solo tre mesi fa abbiamo trovato casa a Crespano. Siamo entrambi operai, lui in Valbrenta io a Caerano. Ci univa la passione per la montagna e lui era super dinamico. Andava a Cima Grappa a piedi e poi al lavoro. Pensare che non c'è più e che dovrò sopravvivere senza di lui, mi spezza il cuore». La Procura presso il Tribunale ha aperto un fascicolo.

    

 

Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 20:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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