Lutto nella Lega. Malore, è morto a 47 anni Michele Montagner. Da tempo era malato di Parkinson: «Un guerriero»

Sabato 2 Settembre 2023 di Valeria Lipparini
Lutto nella Lega. Malore, è morto a 47 anni Michele Montagner. Da tempo era malato di Parkinson (in foto con il sindaco di Treviso, Mario Conte a sx)

TREVISO - Lutto nella Lega. È morto in casa, sconfitto da un infarto, Michele Montagner, 47 anni. Era malato da anni, soffriva di Parkinson e aveva sempre affrontato a viso aperto il suo male, senza nascondersi.

A trovarlo, ormai privo di vita, ieri sera, la moglie Viviana, con la quale era sposato da sette anni.


CHI ERA
Leghista convinto, si era candidato nell’ultima tornata elettorali come consigliere comunale nella lista del Carroccio a sostegno del candidato sindaco Mario Conte. Aveva spiegato così la sua voglia di mettersi in gioco: «Ho riflettuto, ho problemi di salute che in alcuni casi mi limitano ma poi ho deciso che in questo caso possono essere la mia forza». Dieci anni fa gli avevano diagnosticato il Parkinson. «Avevo 37 anni e mi è crollato il mondo addosso - ripeteva - piano piano grazie a mia moglie sopratutto e ai miei amici sono riuscito a reagire». Aveva abbracciato la fede politica, prima con Forza Italia, ma da una quindicina di anni nella Lega, con forza e convinzione. «Le responsabilità come le avversità vanno affrontate per crescere» amava ripetere. Dipendente come operatore socio sanitario all’Israa di Treviso era passato nel reparto di Geriatria in ospedale a Treviso e poi, a causa della diagnosi di Parkinson, in segreteria dell’ingegneria clinica al Ca’ Foncello.


IL RICORDO
Il ricordo dell’onorevole leghista Dimitri Coin, suo grande amico: «Un infarto ha vinto questo ragazzone di un metro e novanta, che lottava contro il Parkinson come un guerriero. Ripenso alle sue analisi politiche erano sempre lucide e precise, alla sua voglia di esserci, nel partito, così forte da vincere la malattia. Per me è stato un amico vero, sincero, franco». Tanto è vero che il giorno delle nozze Montagner aveva voluto proprio Coin come testimone. Coin conclude: «Aveva stabilito solidi contatti con il mondo dell’associazionismo e la sua grande famiglia era la Lega. Perdiamo un uomo buono, acuto, sempre attivo, partecipe, generoso».
Lo ha conosciuto bene anche il sindaco Mario Conte: «È stato un amico, una persona che, tra l’altro, mi ha dato la possibilità di conoscere il mondo dell’associazionismo. Ha contribuito, attraverso la sua testimonianza, al bene di tanti. È una perdita inaspettata. Sono vicino alla moglie e alla sua famiglia».
La sua vita a contatto con il dolore ne aveva acuito la lucidità, l’umanità. E sembrava superare ogni battaglia con la forza di un carattere deciso. Mai ostinato. Anche l’ultimo ricovero in terapia intensiva per un problema di farmaci si era risolto con le dimissioni e il ritorno a casa. Poi, invece, un colpo al cuore l’ha portato via in un istante. Il consigliere regionale leghista Riccardo Barbisan: «Una morte improvvisa, inaspettata. È stato un militante convinto. Una persona che non nascondeva sua malattia ma non si piangeva addosso, capace di dare coraggio agli altri. Viveva con grande dignità e attaccamento alla sua professione e al nostro partito. Ci mancherà».

Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 08:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci