​Fuga di monossido di carbonio dal braciere: 24enne intossicato, è gravissimo

Lunedì 18 Gennaio 2021 di Serena De Salvador
Fuga di monossido di carbonio dal braciere: 24enne intossicato in modo gravissimo

SUSEGANA - Lotta per la vita in condizioni disperate B.A.T.O., 24enne senegalese vittima ieri di una gravissima intossicazione da monossido di carbonio. Il ragazzo si trovava ospite di un amico nell'abitazione di quest'ultimo in via Aldo Moro a Ponte della Priula, all'interno di una zona della casa dove aveva organizzato temporaneamente una stanza da letto che scaldava con un braciere.

Da quest'oggetto sarebbero partite le esalazioni che, cogliendolo probabilmente nel sonno, lo hanno ridotto in fin di vita. Il ritrovamento è stato possibile grazie alle segnalazioni di alcuni vicini e di una parente del malcapitato che nel primo pomeriggio di ieri lo hanno trovato ormai esanime e hanno allertato i soccorsi. Dopo un primo ricovero a Conegliano è stato necessario trasferire il ragazzo a Mestre, dove è stato sottoposto a ossigenazione in camera iperbarica e dove le sue condizioni sono state definite critiche. I carabinieri stanno ora vagliando tutti i dettagli dei tragici avvenimenti per ricostruire con precisione le ore immediatamente precedenti il ritrovamento.


L'INCIDENTE

L'allarme è scattato alle 14.30 di ieri, quando al civico 12 di via Aldo Moro si sono precipitate un'ambulanza, un'auto medica e i mezzi dei vigili del fuoco. Nella palazzina era stato rinvenuto poco prima il 24enne, semi svenuto. I pompieri hanno permesso di accedere al locale dove giaceva il giovane africano, poi recuperato dai sanitari del Suem. Da subito la situazione è apparsa drammatica e la presenza di un braciere con evidenti resti di combustione ha fatto propendere fin dai primi momenti per una possibile intossicazione da monossido di carbonio. Rianimato e intubato in loco, il ferito è stato caricato in ambulanza e trasportato all'ospedale di Conegliano. Poco dopo però la gravità del quadro clinico ha reso necessario il trasferimento d'urgenza al nosocomio di Mestre, dove è stato avviato il trattamento in camera iperbarica. La concentrazione di monossido nel sangue del senegalese era infatti tale da averlo completamente stordito e da averlo portato a un passo dall'asfissia. L'intervento dei pompieri ha permesso di mettere in sicurezza l'area senza che altre persone rimanessero coinvolte.


LE INDAGINI

Dai primi riscontri è emerso che il 24enne si trovasse nell'abitazione di un amico marocchino. Non all'interno dell'appartamento, ma in una stanza separata, utilizzata come rimessa. Il senegalese pare l'avesse riadattata a camera da letto e che per scaldarla avesse utilizzato un braciere simile a quelli utilizzati per il barbecue. Nonostante non vi siano stati principi d'incendio, la combustione (specie se andata avanti per molte ore) ha generato il gas tossico che nell'ambiente chiuso ha rischiato di rivelarsi fatale. Ai carabinieri spetta ora il compito di chiarire i molti punti oscuri della vicenda. Perché e da quanto la vittima si trovasse in quella palazzina e per quanto sia rimasto nella rimessa prima di essere ritrovato sono solo alcune delle molte domande che in queste ore dovranno trovare risposta.
 

Ultimo aggiornamento: 11:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci