​Caccia agli infermieri no-vax: saranno segnalati alla Federazione nazionale

Martedì 23 Marzo 2021 di Mauro Favaro
Caccia agli infermieri no-vax: saranno segnalati all'Ordine
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TREVISO - Una campagna su vasta scala contro gli infermieri no-vax. L'Ordine delle professioni infermieristiche di Treviso ha deciso di non lasciar correre nulla davanti a chi mette in dubbio l'efficacia dei vaccini contro il coronavirus. Anche sui social network. L'Ordine trevigiano ha iniziato a segnalare alla Federazione nazionale tutti gli infermieri che caricano su Facebook contenuti negazionisti rispetto all'epidemia da Covid.

Non solo tra i propri iscritti. È un'azione generale. Toccherà poi a ogni singolo Ordine provinciale, in base alla territorialità, valutare se aprire un procedimento disciplinare a carico dei diretti interessati. «Ne abbiamo già segnalati parecchi rivela Samanta Grossi, presidente dell'Ordine di Treviso purtroppo non mancano gli infermieri che diffondono sulle piattaforme messaggi e post che di fatto negano l'esistenza dell'epidemia. Anche se non si è sul luogo di lavoro, nel nostro codice deontologico ci sono precise norme che regolano l'utilizzo dei social network da parte degli infermieri. E vanno rispettate».


L'Ordine non si ferma alla decisione di un infermiere di vaccinarsi o meno contro il coronavirus, fermo restando che la stessa Grossi l'ha più volte definito come «un dovere etico e deontologico». Oltre alla scelta personale, diffondere messaggi che possono indurre altri a rifiutare il vaccino anti-Covid è considerato ancora più grave. Gli eventuali procedimenti disciplinari potrebbero concludersi anche con una sospensione. E con il relativo taglio dello stipendio per chi lavora negli ospedali. I post in questione, inoltre, sono stati segnalati pure a Facebook, come contenuti inappropriati. In sostanza si chiede al colosso dei social network di cancellare i contenuti privi di basi scientifiche.


Dal generale poi si passa al particolare. L'Ordine trevigiano ha segnalato a quello di Venezia un'infermiera che lavora nella Terapia intensiva neonatale dell'ospedale di Treviso. Si tratta di Elena Vio, 54enne iscritta all'Ordine di Venezia. Nonostante gli ultimi mesi passati anche nella Terapia intensiva Covid, ha deciso di non vaccinarsi. Dal canto proprio, sottolinea di non essere negazionista. Ma ha sollevato più di qualche perplessità in merito all'efficacia e alla sicurezza del vaccino anti-Covid. Da qui la segnalazione per l'eventuale apertura di un procedimento disciplinare a suo carico. Un'attività così intensa sta esponendo lo stesso Ordine delle professioni infermieristiche di Treviso. La sua presidente è già stata oggetto di minacce anonime provenienti dalla galassia no-vax. Che si sono fatte sempre più pesanti. Tanto che ora Grossi ha inoltrato una segnalazione alla Polizia Postale.


LA DENUNCIA

A far traboccare il vaso è stato in particolare un ultimo messaggio, recapitato nella mail istituzionale, nel quale una non meglio precisata Maria l'ha accusata di voler uccidere tutti gli infermieri imponendo loro il vaccino anti-Covid. «L'ho segnalato alla Polizia Postale perché c'erano accuse diffamatorie e insulti estremamente pesanti», conferma la presidente. Negli ultimi giorni anche Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl trevigiana, è finito nel mirino dei no-vax. Nella sede dell'azienda sanitaria sono arrivate diverse lettere e cartoline anonime. Tutte dello stesso tenore: Stai attento con i vaccini anti-Covid. Devi finirla: se ti trovo in giro, ti spezzo in due. La campagna vaccinale va avanti. Ma il clima è sempre più teso.

Ultimo aggiornamento: 09:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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