L'allarme del comandante della Finanza: «Pnrr bottino ricco, organizzazioni criminali "golose" di fondi europei»

Martedì 1 Febbraio 2022 di Giuliano Pavan
Il colonnello Francesco De Giacomo, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Treviso

TREVISO - In un momento di crisi che non guarda in faccia a nessuno, così come fa il Covid, l’esito delle indagini della Guardia di finanza di Treviso fa ancora più discutere. In un momento in cui l’obiettivo sarebbe quello di fare squadra, come più volte auspicato dai vertici dello Stato, dalle associazioni di categoria e anche dai singoli cittadini, venire a sapere che c’è chi dichiarando il falso si prende gioco del resto della popolazione fa ancora più arrabbiare, per non dire altro. «Non c’è dubbio che si tratta di condotte odiose, chi commette queste irregolarità ruba soldi a tutti i contribuenti». È il commento del colonnello Francesco De Giacomo, comandante provinciale della Guardia di finanza di Treviso. 


Comandante, dietro a queste condotte ci sono delle organizzazioni criminali che sfruttano le imprese del territorio?
«Se si fosse trattato di altre tipologie di erogazioni statali non ci saremmo sorpresi della presenza di imprenditori senza arte né parte pilotati per riuscire a riscuotere le agevolazioni messe a disposizione dello Stato.

In questo caso si tratta di persone che non hanno a che fare con questo filone di criminalità, ma non per questo il risultato è meno fastidioso». 


Non più di due settimane fa, con l’operazione Camaleonte della Dia di Venezia, è stato disarticolato un sistema ‘ndranghestista dedito alle estorsioni con metodo mafioso a danno di imprenditori veneti. Quali sono i rischi anche a fronte del denaro che mette a disposizione lo Stato in questo periodo di crisi legato alla pandemia?
«Partiamo da un presupposto: la stragrande maggioranza degli imprenditori, se non quasi la totalità, vive e lavora nell’onestà. Se devo mettere in guardia qualcuno allora l’attenzione va rivolta al Pnrr. Lì c’è il bottino più ricco, ovvero 235 miliardi di euro di investimenti. I malintenzionati sono pronti ad approfittarne. Ed è per questo che l’obiettivo principe del 2022 delle fiamme gialle è quello di monitorare l’erogazione di questi denari. Sarà il nostro impegno più grande, non solo nel 2022 ma anche negli anni successivi». 


Come riuscirete a mantenere fede a questo impegno?
«Le forze in campo sono state potenziate e abbiamo già a disposizione un’attività di intelligence formata. In più possiamo sfruttare le potenzialità tecnologiche offerte dall’applicativo “Dorsale Informatica” che consente di incrociare informazioni provenienti da diverse banche dati, e da un innovativo software di analisi predittiva, ideato dal Comando Regionale Veneto, per monitorare le eventuali infiltrazioni criminali nelle imprese di nuova costituzione».


C’è la possibilità di recuperare le somme percepite indebitamente?
«Tendenzialmente sono reuperabili. In questa operazione non stiamo parlando di soggetti che spariscono nel nulla: sono imprenditori di vario genere che hanno una loro sede e un loro patrimonio. Bisogna però distinguere due tipologie di incentivi: quelli a fondo perduto che ha dato lo Stato, quelli garantiti concessi dalle banche con la garanzia dello Stato. Non si pensi però che sia meno pericoloso: se un imprenditore non solido che non ha diritto di ricevere i finanziamenti ma li riceve e poi fallisce alla fine a pagare sarà sempre lo Stato».

Ultimo aggiornamento: 07:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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