TREVISO - Hanno agito in tre, e gli inquirenti sanno già chi sono. E probabilmente con loro c'era anche una quarta persona, tutt'ora in via di identificazione. Si tratta del gruppetto di giovani, tutti sui vent'anni, italiani di seconda generazione, che nelle notti di sabato e lunedì hanno razziato tre locali in pieno centro a Treviso, rubando il denaro dei fondi cassa e qualche apparecchio elettronico, e tentato di colpire anche un quarto esercizio commerciale non riuscendo però nel loro intento. Agendo a volto scoperto, e probabilmente in preda ai fumi dell'alcol o di stupefacenti visto che hanno lasciato molte tracce nei luoghi colpiti e si sono fatti riprendere sia dalle telecamere di sorveglianza installate in città che da quelle a circuito chiuso dei bar, le forze dell'ordine sono state infatti aiutate nelle indagini. «Hanno le ore contate» è il commento che trapela da fonti investigative.
LE VITTIME
Le spaccate sono state tre. I raid sono iniziati poco prima delle 3 della notte tra sabato e domenica. A essere preso di mira per primo è stato il Tocai di piazzetta dei Lombardi, di fronte alla Libreria Canova.
LA RICOSTRUZIONE
Lasciato passare un giorno, il gruppetto è tornato a colpire nella notte tra lunedì e martedì. Stavolta nel mirino è finito il Cooofe Bar, locale in via Martiri della Libertà, a due passi da piazza San Leonardo. «Da noi sono arrivati tra mezzanotte e mezza e l'una di lunedì notte - hanno spiegato Fiorella Zanardo e il figlio Matteo, i titolari del Cooofe Bar - e siamo stati chiamati dalla Questura in seguito a una segnalazione fatta da un passante». In questo caso il gruppo di giovani ladri han rotto la centralina di controllo della porta automatica del bar, che ha iniziato ad aprirsi e a chiudersi senza controllo, attirando quindi l'attenzione del passante a colpo ormai compiuto. «Quando siamo entrati abbiamo trovato tutto in disordine - hanno raccontato i titolari - e abbiamo scoperto che hanno rubato il telefono aziendale, il fondo cassa e pure 6 chili di caffè, oltre a una cassa di succhi di frutta». Da via Martiri della Libertà i quattro giovani si sono poi spostati nel Quartiere Latino, forzando l'ingresso del Matassa. «Da noi sono arrivati mezz'ora dopo il colpo al Cooofe - spiegano Federico e Mary Antonazzo, i due titolari - e hanno rubato i soldi della cassa. La scientifica è rimasta qui diverse decine di minuti per i rilievi: sono state trovate anche diverse impronte». Anche in questo caso i malviventi sono stati ripresi dalle telecamere esterne. Negli stessi video si vede inoltre che dopo il Matassa hanno tentato di forzare la porta d'ingresso del Med, altro locale del Quartiere Latino, non riuscendo però nel loro intento. E anche in questo caso gli inquirenti hanno rilevato diverse impronte. Tutti elementi che sono stati messi a disposizione delle forze dell'ordine che stanno dunque per chiudere il cerchio sui tre colpi messi a segno in centro.