La Fondazione Benetton si schiera contro il gioco d'azzardo

Giovedì 26 Gennaio 2017 di Sergio Frigo
La Fondazione Benetton si schiera contro il gioco d'azzardo
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Quando fu creata, nel 1987, dalla famiglia Benetton, con studiosi quali Nico Luciani, Tobia Scarpa, Gaetano Cozzi, la Fondazione che porta il nome di famiglia era tra le poche realtà a occuparsi dei temi legati al paesaggio (oltre che di storia veneta). «Trent'anni dopo di paesaggio ce un'inflazione - ha detto ieri il direttore Marco Tamaro in un incontro con la stampa - perciò la Fondazione, fedele al suo spirito originario, si rimette in discussione, evitando di sedersi sugli allori: partendo dal dato di fatto del disordine insediativo che - nonostante le nuove normative anche europee - ha connotato gli ultimi decenni di sviluppo, proveremo a reinterpretare i luoghi a partire dal loro rapporto con le comunità che li abitano e le amministrazioni che li gestiscono; sarà questo il senso ad esempio delle 13. Giornate internazionali di studio sul paesaggio, che si svolgeranno il 16 e 17 febbraio, sul tema Prati, commons, per sottolineare il valore del prato come spazio comune nella dimensione urbana contemporanea. Ma la stessa filosofia ispirerà anche il Premio Scarpa per il Giardino, a maggio (con un workshop a giugno a Palermo, quartiere Brancaccio, dove fu ucciso padre Puglisi), e gli altri settori di cui ci occupiamo storicamente».

Interessante come la Fondazione coniugherà questo approccio col tema del gioco, che costituisce un altro dei comparti in cui si articola fin dagli inizi la sua attività: «Siamo stati fra i primi a occuparci di gioco in termini di ludicità - dice Tamaro - e a valorizzarne il ruolo nella vita sociale e le sue ricadute nella quotidianità ma anche nelle vicende storiche. Oggi però assistiamo a un'altra declinazione del gioco, che esprime - come avviene per la gestione del territorio, tra buone intenzioni e cattive pratiche - le contraddizioni della nostra società: l'azzardo. Quello che era un elemento di socialità, diventa occasione di alienazione e di esclusione sociale; con le macchinette mangiasoldi si fanno affari pazzeschi in luoghi orripilanti, spesso celati - per vergogna - nel retro dei locali. E lo Stato colpevolmente non fa niente, perché ci guadagna». La Fondazione dunque - che già pubblica la rivista scientifica Ludica e ha in uscita numerosi volumi, oltre a bandire due premi annuali per giovani ricercatori - organizzerà a novembre una mostra dedicata al gioco del Lotto, ma anche un convegno incentrato proprio sull'azzardo nei suoi rapporti con l'economia.

L'ultimo comparto in cui si eserciteranno quest'anno il bilancio e la progettazione della Fondazione è il settore dei Beni Culturali, che raccoglie le attività più variegate, dalla musica al cinema, dalla letteratura alle arti: è il caso della mostra La geografia serve a fare la guerra?, a Palazzo Bomben, la cui apertura è stata prolungata fino al 12 marzo, a fronte delle numerose richieste di visita in particolare delle scuole. «Il fronte delle scuole è quello su cui lavoriamo di più - dichiara il direttore - perché i giovani sono un'indispensabile cinghia di trasmissione per i nostri valori, ma anche perché ci piace farci contaminare da loro». Scuole vuol dire anche il Progetto articolo 9 della Costituzione, avviato dalla Fondazione 5 anni fa, col concorso nazionale (in collaborazione col Cnr), dedicato alla ricerca scientifica; ma vuol dire anche la massiccia affluenza di studenti (ben 6mila su un totale di 11mila) all'area archeologica di Fiumicino, che la Fondazione (in sinergia con la società Aeroporti della casa madre) ha contribuito a far conoscere prima di tutto agli stessi abitanti.

Intanto il primo appuntamento, nell'auditorium di Palazzo Bomben, è sabato col primo dei concerti di musica antica, col noto liutista svedese Jakob Lindberg, cui seguiranno fino a giugno le esibizioni della soprano inglese Emma Kirkby, del liutista catalano Xavier Díaz-Latorre con la coreografa slovena Tanja Skok e della celebre interprete tedesca della viola da gamba, Friederike Heumann. Alcuni dei concerti saranno proposti in diverse sedi cittadine e presto avranno come luogo d'elezione l'ex chiesa di San Teobnisto, che Luciano Benetton sta ristrutturando a proprie spese.
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