Focolaio dei Balcani, prima vittima, morto un 74enne. Un altro in terapia intensiva

Lunedì 30 Agosto 2021 di Loredana Zago
foto di repertorio

TREVISO Mano pesante dell'Usl che annuncia nuove sospensioni.

Dopo medici, infermieri e veterinari, oggi verranno valutate le posizioni degli psicologi che non si sono ancora vaccinati. «Avranno tempo sette giorni per farlo poi scatteranno le sanzioni» sottolinea il direttore generale dell'Usl 2 Francesco Benazzi. Del resto la situazione è delicata. Con i ricoveri in aumento e il decesso avvenuto sabato, del macedone 74enne che si trovava in terapia intensiva a Conegliano (reparto tra l'altro che ha registrato anche un secondo accesso, sempre di un macedone) legato al focolaio dai Balcani. Non c'è da stare tranquilli, insomma. I numeri parlano chiaro. Esattamente un anno fa (il report era del 29 agosto 2020), si registravano 10 ricoveri in area non critica e 0 in terapia intensiva. A ieri, invece, 19 ricoveri in area non critica (8 a Treviso, 1 a Oderzo, 10 a Vittorio Veneto) e 7 nelle terapie intensive (5 Treviso e 2 Conegliano). Con 69 nuovi casi positivi. «Se non ci fosse stata la vaccinazione, ora sarebbe davvero un disastro, avremmo gli ospedali pieni» - commenta Benazzi. Ma perchè questi numeri in aumento rispetto a un anno fa?


LA SPIEGAZIONE

«Lo scorso agosto si arrivava dal lockdown, una semichiusura che ha influito molto. In secondo luogo i ricoveri sono proporzionati al numero dei positivi. E ora ne abbiamo parecchi legati alla popolazione balcanica» specifica Benazzi. Dal 13 agosto a oggi ci sono stati 304 macedoni positivi, 126 kosovari, 104 albanesi: dai Balcani 534 casi su 885; oltre il 60% della popolazione, e tutti non vaccinati. «L'esplosione in provincia l'abbiamo avuta a causa di queste persone che sono andate in ferie nei loro paesi d'origine negative e sono rientrate positive. Si è creato questo vulnus che ha portato a delle difficoltà. Quindi il messaggio, ancora una volta rivolto a queste comunità è che vengano a vaccinarsi». Benazzi è pronto a creare canali privilegiati, vax day per gli stranieri. «È di fondamentale importanza: ora del resto riaprono fabbriche e attività, c'è il bisogno di isolare queste persone ed evitare ulteriori infezioni».


LA CAMPAGNA

Al momento in provincia il 67% della popolazione dai 12 anni ai 100 ha completato la seconda dose, ma da 0 a 12 anni non si è vaccinati. «L'immunità di gregge si raggiunge all'80%. La vaccinazione ci sta salvando da ulteriori disagi. Perchè questi 534 sono tutti senza vaccino. La variante Delta è peggiore del primo Covid, è molto più infettiva». Per questo Benazzi sta pensando a iniziative mirate. «Dobbiamo arrivare ai capi comunità. Domani, nell'incontro già in programma con i sindaci, discuteremo anche di questo. Chiederò che facciano da tramite per entrare nelle comunità straniere. Noi siamo disponibili a vaccinare anche la sera. Del resto chiunque si presenti nei nostri vax point senza iscrizione non viene mandato a casa». Per Benazzi quindi la vaccinazione è la priorità, per questo lancia pesanti critiche alle manifestazioni no vax che ora stanno raccogliendo anche le proteste dei commercianti della piazza. «Hanno ragione i commercianti, creano solo confusione. Purtroppo la risposta dei no vax è questa. La persona macedone di 74 anni che era arrivata da noi con saturazione bassissima è entrata in terapia intensiva e purtroppo è morta. Se ci si vaccina non si muore. Questa è la risposta alle manifestazioni no vax. Ma chi ha gli occhi foderati di prosciutto continua ad averli. C'è libertà di pensiero ma questo non è il modo per affrontare il problema». Sarebbero utili le ordinanze dei sindaci per contenere queste manifestazioni? «Non entro nelle competenze dei sindaci e della questura. Io dico che la vaccinazione funziona e noi cerchiamo di convincere tutti. Stiamo dando massima disponibilità al dialogo, i nostri ambulatori sono pronti ad accogliere chi vuole un confronto serio e costruttivo».

 

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