Investì e uccise Enrico sul cavalcavia
Federica verso uno sconto di pena

Giovedì 17 Dicembre 2015
Federica Dametto e la sua auto dopo l'incidente
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TREVISO - Omicidio colposo, omissione di soccorso, guida in stato d'ebbrezza e sotto l'effetto di stupefacenti: sono le accuse contestate a Federica Dametto, la barista 37enne di Casier accusata di aver investito e ucciso, lo scorso 3 settembre, sul cavalcavia di San Giuseppe, Enrico Scarabello, suo coetaneo residente a Carbonera. La Procura, dopo aver ricevuto le perizie, è pronta a chiedere il giudizio immediato (ossia saltando il filtro dell'udienza preliminare e andando direttamente a processo).

La Procura, a differenza di quanto sostenuto dalla difesa, esclude un ipotetico concorso di colpa dovuto al fatto che Enrico Scarabello e la moglie Elisa Zanardo stessero camminando lungo il cavalcavia in un punto in cui non avrebbero potuto. Esclusi inoltre fattori esterni che possano aver contribuito a rendere la coppia “invisibile”: l'illuminazione era infatti buona, l'asfalto asciutto e la visibilità perfetta per quel tratto di strada. Ora Federica Dametto avrà venti giorni di tempo per presentare una memoria difensiva e, nel caso la Procura decidesse per il giudizio immediato, potrà chiedere un rito alternativo, come il giudizio abbreviato, che in caso di condanna porterebbe alla riduzione di un terzo della pena. La barista, dopo aver investito e ucciso Enrico Scarabello, era stata trovata con un tasso alcolemico di 3,1 grammi litro (sei volte oltre il massimo consentito). I test tossicologici successivi avevano poi stabilito che guidava anche sotto l'effetto di metadone.
Ultimo aggiornamento: 20:16

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