«Quella donna urlava e chiedeva aiuto, mi sono ricordato del barcone per arrivare in Italia e di quelli che ho visto morire»

Venerdì 25 Febbraio 2022 di Claudia Borsoi
Donna salvata da immigrato
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MESTRE - «Quando due ragazzi mi hanno detto che c'era una donna in acqua, mi sono subito prodigato per aiutarla». Se E.C., 44enne originaria della Moldavia e residente a Conegliano, ora è viva e sta bene fortunatamente per lei solo un grande spavento e qualche trauma lo deve al gambiano Cherno Jallow.

Il 22enne, con altruismo e sangue freddo, ieri mattina, prima delle 7, l'ha infatti salvata.

L'INCIDENTE

La donna era alla guida della sua auto quando, mentre percorreva via Menarè, la statale Alemagna, tra il consorzio agrario e l'IperTosano, proprio all'altezza del canale dell'Enel ha perso il controllo del mezzo. Un urto violento prima contro il cordolo a bordo strada, poi contro il parapetto che fa da sponda al canale, finendo quindi con l'auto dentro al corso d'acqua. Nel canale l'acqua scorre sempre con impeto. E la corrente ha subito trasportato l'auto verso Ovest, verso la zona industriale di San Giacomo di Veglia. La donna ha avuto la prontezza di uscire dall'abitacolo prima che il mezzo finisse inghiottito dalle acque. Ed ha iniziato ad urlare, a chiedere aiuto. Proprio in quei minuti passava di lì a piedi Cherno, in Italia dal 2016, che stava raggiungendo il suo posto di lavoro alla Z.I. Logistic Hub del gruppo Zoppas in via Martiri delle Foibe dove è addetto al controllo dei Green pass dei lavoratori. Da Mestre, dove è ospite, il 22enne ogni mattina prende il treno fino a Conegliano dove arriva poco dopo le 6. E qui poi sale sul bus che lo porta nei pressi della zona industriale di San Giacomo di Veglia. Lungo via Menarè c'è la fermata dell'autobus dove scende. E come ogni mattina, anche ieri, verso le 6.40 Cherno aveva inforcato il camminamento pedonale che costeggia la statale diretto al lavoro. E mentre camminava è stato richiamato dalle urla di due ragazzi. «Erano dall'altra parte del canale rispetto a me ripercorre il 22enne e mi hanno urlato che c'era una persona in acqua. La donna urlava, chiedeva aiuto. Io in quel momento mi trovavo nei pressi del ponte che sovrasta il corso d'acqua». Cherno non ci ha pensato due volte e si è prodigato per aiutarla. Non si è fatto prendere dal panico, anche se quella donna che annaspava nell'acqua gli ha fatto ricordare tragici momenti del suo vissuto. «Non avevo paura dice il 22enne , ma ho rivissuto indelebili ricordi quando, sul barcone, davanti a me ho visto morire molte persone». Di più il giovane non dice, perché rivivere il suo arrivo in Italia di quasi sei anni fa è una ferita ancora aperta. «La signora è stata molto coraggiosa aggiunge - Fortunatamente sapeva nuotare. È stata molto forte e determinata, perché l'acqua, in quel canale, scorreva con molta violenza». Per cercare di trarre in salvo la 44enne, Cherno come prima cosa si è sfilato la giacca e, dopo aver superato la recinzione del canale, l'ha utilizzata come una corda per raggiungere la donna. «Era circa ad un metro da me, ma quella giacca non era sufficientemente lunga, non riusciva ad afferrarla» ripercorre.


IL SALVATAGGIO

Nel frattempo, la corrente aveva spinto la donna verso ovest. Il canale, con le pareti in cemento, non le offrivano alcun appiglio. Così il ragazzo, notato che nei pressi di un successivo ponte c'erano delle scalette, ha corso fino a quel punto qualche centinaio di metri dopo e pur non sapendo nuotare si è avvicinato all'acqua ed ha allungato alla donna un ramo. «Questa volta era sufficientemente lungo e la signora è riuscita ad afferrarlo dice il 22enne - E così sono riuscito a farla uscire dal canale». Il ragazzo ha chiamato il 118. «La signora mi ha ringraziato» racconta. E l'ha affidata alle cure dei sanitari del Suem. Per lui aiutare quella donna è stato un gesto naturale. Sul posto anche i carabinieri e per il recupero del veicolo i vigili del fuoco.

Ultimo aggiornamento: 26 Febbraio, 14:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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