Covid. Gli ispettori a Montebelluna: scatta l'indagine sull'obitorio

Venerdì 18 Dicembre 2020 di Mauro Favaro
Covid. Gli ispettori a Montebelluna: scatta l'indagine sull'obitorio
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MONTEBELLUNA Per prima cosa hanno controllato le condizioni dell'obitorio dell'ospedale di Montebelluna, che nei giorni scorsi è arrivato a registrare il tutto esaurito tanto da rendere necessario l'intervento della protezione civile per spostare 12 salme negli spazi del cimitero comunale.

E poi hanno passato in rassegna le tabelle con i picchi dei contagi nella zona, anche tra il personale dello stesso ospedale, e verificato la situazione e il grado di assistenza nei reparti Covid, tra Medicina, Pneumologia e Rianimazione. Si è sviluppata attorno a questi tre punti la verifica condotta ieri pomeriggio dai dodici ispettori inviati dal ministero della Salute nell'ospedale di Montebelluna. La task force arrivata da Roma è intervenuta dopo gli allarmi rilanciati da più parti sulla pesante situazione all'interno dei reparti Covid e su un presunto andamento anomalo dei decessi. L'Usl ha spiegato che il tutto esaurito in obitorio è stato legato al fatto che il San Valentino è riferimento per il Covid per l'intero distretto di Asolo e che negli ultimi giorni i funerali sono stati rallentati per permettere ai familiari in quarantena di poter partecipare alle cerimonie. E non è escluso che possa ricapitare. Non solo a Montebelluna. L'azienda sanitaria, fanno sapere altri Comuni, ha chiesto a diversi municipi di mettere a disposizione le loro celle mortuarie in caso di necessità. «L'ospedale di Montebelluna sta gestendo una situazione complessa, ma funziona bene sottolinea il sindaco Elzo Severin se per andare incontro alle famiglie fossero spostate altre salme, non la vedrei come una cosa negativa». Adesso la relazione degli ispettori finirà direttamente sulla scrivania del ministro Roberto Speranza. 


LE CRITICITA'L'allerta è scattata in particolare dopo le denunce pubbliche avanzate da Laura Puppato, ex sindaco ed ex parlamentare del Pd. Con l'ospedale di Castelfranco tenuto libero dal coronavirus, il San Valentino è diventato di fatto il Covid Hospital del distretto di Asolo. Ad oggi conta il ricovero di 95 pazienti Covid positivi, compresi 4 in Terapia intensiva. Le unità di Medicina e Geriatria faticano a contenere tutti. E gli ultimi dati dicono che una sessantina di operatori, tra medici, infermieri e oss, sono costretti in isolamento a casa perché a loro volta contagiati o contatti di casi positivi. «Abbiamo rappresentato l'allarme per cure non più adeguate che era arrivato direttamente dall'interno dell'ospedale. E lo abbiamo segnalato anche al ministero, chiedendo se non fosse il caso di fare chiarezza spiega Puppato . Sono stata contattata da medici e infermieri in lacrime che mi hanno detto che così non riuscivano più ad andare avanti. Il ministro Speranza ha colto l'enorme preoccupazione rispetto a delle condizioni arrivate a mettere in discussione la qualità delle cure a causa dei continui ricoveri e del numero sempre più alto di contagiati tra il personale, fino a quasi la metà di quello in servizio nell'ospedale».


LE SEGNALAZIONIL'ex parlamentare snocciola numeri precisi: «All'inizio di dicembre 540 pazienti si sono presentati in pochi giorni al pronto soccorso di Montebelluna dice e 185 sono risultati contagiati dal coronavirus. Praticamente il 35%». A cosa porterà l'ispezione? Puppato si augura che aumenti la trasparenza. «Una maggiore trasparenza è obbligatoria, anche per quanto riguarda i contagi sul territorio. I cittadini devono poter conoscere qual è la situazione mette in chiaro oggi ci sono due strade: o si fanno arrivare a Montebelluna altri medici, altri infermieri e altro personale, oppure si procede in via precauzionale con misure specifiche per arginare i contagi in questo territorio». Il sindaco Severin è stato tra i primi a segnalare l'aumento dei contagi nel territorio firmando ordinanza che imponevano di indossare la mascherina anche quando si è seduti al tavoli del bar. Secondo il primo cittadino un tale allarme sull'ospedale di Montebelluna è ingiustificato. «Mi sono confrontato con i primari: chi dice che mancano i dispositivi di protezione, dice delle falsità scandisce il personale sta facendo il massimo. Certo, la situazione è complessa. Ma abbiamo spiegato le ragioni di quanto successo con l'obitorio. Non esiste dire che siamo come Bergamo, non esiste proprio». 
 

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