Palaverde diventa un ambulatorio: siero e tampone per 13mila persone

Venerdì 24 Aprile 2020 di Paolo Calia
Tamponi a Treviso
TREVISO - Il Palaverde come un enorme ambulatorio dove eseguire i test sierologici per appurare se un soggetto è stato colpito dal virus Covid senza però averlo mai saputo. L'Usl 2 ha stretto un accordo con la Verde Sport per convogliare nel palasport regno di basket e volley circa 13mila persone tra il 4 il 14 maggio. Una folta schiera formata da agenti delle forze dell'ordine, impiegati pubblici e componenti di tutte quelle categorie identificate come servizi essenziali che anche in pieno lockdown hanno continuato a lavorare e mantenere un minimo contatto col pubblico. Si va dagli agenti delle polizie locali, a polizia, carabinieri, guardia di finanza, vigili del fuoco ma anche cassiere, impiegati dell'anagrafe piuttosto che degli sportelli pubblici rimasti sempre aperti anche nei giorni in cui nessuno si poteva muovere. Una massa di gente enorme che la Regione ha chiesto di monitorare con uno screening in grado di individuare eventuali contagiati.
LA MISSIONE
A coordinare questa operazione con pochi precedenti nella Marca è Sandro Cinquetti, direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell'Usl 2: «Diamo attuazione a quanto previsto dalla delibera regionale approvata il 17 marzo in cui viene chiesto di eseguire un monitoraggio tra gli operatori dei cosiddetti servizi essenziali e delle pubblica amministrazione. Nella provincia di Treviso sono 12-13mila persone a cui dovremo fare il test sierologico rapido. Per il personale sanitario invece le procedure sono altre». A Cinquetti è stato chiesto di portare a termine una missione non certo semplice, in tempi non esagerati e con il massimo dei risultati. Da qui l'idea di utilizzare un posto sufficientemente grande dove ospitare in sicurezza un grande numero di persone. E l'attenzione è caduta sul palazzetto dello sport più importante della Marca. «Abbiamo pensato al Palaverde e il sindaco di Villorba Marco Serena ci ha messo in contatto con Verde Sport - continua Cinquetti - sono stati molto disponibili». Il Palaverde è la struttura ideale per questa operazione: «Ha dei vantaggi indubbi - continua il direttore - a cominciare dalla disponibilità di un maxi parcheggio; poi le dimensioni, che ci consentono di garantire in massima sicurezza la distanza sociale».
LE MODALITÀ
Lo screening avverrà secondo uno schema studiato a tavolino. A partire dal 4 maggio verranno convocate mille persone al giorno, numero facilmente gestibile in un impianto che può comodamente tenere oltre cinquemila spettatori. Gli esami inizieranno alle 9 di mattina e si concluderanno alle 19: e questo per dieci giorni filati. L'intenzione è di esaminare cento persone ogni ora. Il campo da gioco verrà poi letteralmente trasformato. L'Usl allestirà dieci postazioni, banchi attrezzati ben distanziati l'uno dell'altro, dove ci saranno gli operatori per i test: «Si tratta di pungere il dito del paziente e raccogliere una goccia di sangue - sintetizza Cinquetti - poi col kit di analisi rapido appureremo l'eventuale presenza di anticorpi al virus. Se l'esito sarà positivo, significa che il soggetto interessato ha avuto il virus. In quel caso verrà fatto il tampone e si seguirà la procedura stabilita».
LE FORZE IN CAMPO
Tutta l'operazione verrà seguita dal dipartimento prevenzione dell'Usl. Una quarantina gli operatori previsti: 20 messi a disposizione dall'Usl e una ventina dalla Croce Rossa Italiana Regionale coordinata dalla sorella Chiara Cavazzini. «Si tratta di un'operazione importante - conclude Cinquetti - di cui stiamo definendo gli ultimi aspetti amministrativi. Non saremo l'unica provincia a farlo: tutte le Usl del Veneto si stanno organizzando. Le modalità, ovviamente, potranno essere diverse: dipende dalle scelte e dall'organizzazione che ognuno si è dato. Noi abbiamo scelto di eseguire uno screening su vasta scala ma in un lasso di tempo non eccessivo. Da qui l'idea di lavorare su grandi numeri».
Paolo Calia
Ultimo aggiornamento: 09:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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