ODERZO - Il tanto atteso messaggio di convocazione per il vaccino arriva, ma la donna nel leggerlo resta di stucco: l'invito è rivolto a P.G., classe 1930, morto nel 2013 e da allora sepolto nel cimitero di Mansuè. La donna all'epoca era la badante dell'uomo e si prendeva cura di lui.
La donna non si capacita come il decesso di P.G. non sia stato registrato negli archivi della sanità italiana. «Era nato nel gennaio del 1930 ed è morto il 13 settembre del 2013» ricorda la donna che, pur non disponendo di una banca dati ha bene in mente le generalità di quell'uomo. Qualcosa dev'essere sfuggito fra le maglie della burocrazia, ma non dovrebbe essere complicato incrociare i dati e classificare come deceduta una persona mancata ben 8 anni fa. «Non mi stupisce il fatto che mi sia arrivato il messaggio -prosegue la signora- perché avevo dato il mio numero per le ricette, gli appuntamenti con il medico e così via. Mi ha fatto restare di sasso il fatto che l'abbiano mandato per una persona che è morta». Per sua fortuna, P.G. del Covid non ne ha saputo nulla. Se non altro questo gli è stato risparmiato; la sua dose di vaccino andrà sicuramente ad un'altra persona perché l'ex badante, con grande senso civico, ha subito disdetto la prenotazione riducendo a semplice incidente di percorso un caso che le difficoltà della campagna vaccinale, potevano amplificare.