Colpo di calore: 60enne si accascia mentre guida il trattore e muore

Giovedì 24 Agosto 2023 di Mauro Favaro
Ivano Rizzato

TREVISO - Si è sentito male dietro il distretto sanitario di via La Motta a Paese. Ivano Rizzato, storico barbiere di Padernello, se n’è andato così. Aveva 60 anni. Nel primo pomeriggio di ieri, verso le 14, stava guidando il trattore sotto il sole cocente di una delle giornate più calde dell’estate, con un picco arrivato a 37,1 gradi e una temperatura percepita ben oltre i 40. Nonostante questo, non sembravano esserci problemi. Fino a poco prima aveva chiacchierato con alcuni amici. Di seguito, invece, è stato colto da un malore improvviso che si è rivelato fatale.

Sono subito scattati i soccorsi. Sul posto, a poche centinaia di metri dal suo salone, è intervenuto l’elisoccorso del Suem 118 di Treviso. I sanitari hanno provato a rianimarlo con il massaggio cardiaco. È stato usato anche il defibrillatore per provare a scongiurare fino all’ultimo l’arresto cardiocircolatorio. Ma non c’è stato nulla da fare. E alla fine non è rimasto che constatarne il decesso. La notizia della scomparsa di Rizzato ha sconvolto Padernello. Anche sui social si sono accavallati messaggi e ricordi. «Stava bene. Niente faceva presagire quello che è successo – si legge – ricorderemo sempre con affetto il suo bellissimo sorriso, sempre disponibile per tutti».

IL BILANCIO
In questi giorni si stanno moltiplicando i malori legati al gran caldo, tra colpi di calore, sincopi, svenimenti e disidratazioni. Solo nelle ultime 48 ore più di 10 anziani sono stati costretti a rivolgersi ai pronto soccorso degli ospedali trevigiani. I pazienti sono stati temporaneamente tenuti nell’area dell’osservazione breve intensiva. Dopodiché sono stati via via dimessi. Fortunatamente senza bisogno di arrivare al ricovero. Anche il Suem è in allerta per il gran caldo. Si contano almeno 4 interventi al giorno in tutta la provincia. «L’attenzione è alta a fronte del bollino rosso per disagio fisico nell’intera regione – spiega Marialuisa Ferramosca, direttrice della centrale operativa del Suem di Treviso – Fino a questo momento, comunque, non abbiamo assistito a una vera e propria impennata delle richieste di soccorso direttamente collegate al caldo. Si resta in media sui quattro interventi al giorno. In altre ondate di calore, invece, eravamo arrivati a contarne anche tra i 40 e i 50 al giorno». L’ipotesi è che la sensibilizzazione e i bollettini diffusi a livello regionale abbiano indotto molte persone a muoversi con cautela. 

IL TERMOMETRO
Ieri a Treviso il termometro è arrivato a superare i 37 gradi. E la minima nel corso della notte è rimasta a un soffio dai 21 gradi. Livelli che fanno scattare l’allerta per il disagio fisico e i possibili colpi di calore. Questa ultima è di fatto la conseguenza più temuta. Si tratta di un incremento anomalo della temperatura dell’organismo oltre i 40 gradi. Si verifica quando i meccanismi del corpo per la dispersione del calore, come la sudorazione, non funzionano correttamente. E se non si interviene in fretta può risultare fatale. Tra gli effetti più diffusi ci sono poi proprio le sincopi. «Se possibile meglio non uscire durante le ore più calde della giornata – non si stanca di ripetere Francesco Benazzi, dg dell’Usl – meglio rimanere al riparo in casa in particolare tra le 12 e le 18, senza fare lavori in giardino o in orto e ricordandosi di bere molto per avere una giusta idratazione». Le alte temperature risultano inoltre delle concause dei roghi. Ieri, ad esempio, un principio d’incendio ha interessato la pasticceria Meilin di Nervesa della Battaglia. Mentre a Volpago del Montello sempre un principio d’incendio ha danneggiato il tetto ventilato di tre villette in via San Pio X, mettendo fuori uso anche gli impianti fotovoltaici. In entrambi i casi sono intervenuti i vigili del fuoco.
 

Ultimo aggiornamento: 25 Agosto, 10:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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