Treviso. Chiude l'ennesimo negozio di Galleria Rialto: «Mi trasferisco online, qui ci sono troppe bande di ragazzini»

Domenica 28 Maggio 2023 di Paolo Calia
Treviso. Chiude l'ennesimo negozio di Galleria Rialto

TREVISO - «Sono qui a Treviso da un anno e mezzo, mi sono anche trovata bene. Ma adesso ho deciso di trasferire tutto online e di chiudere il negozio. Oltre a passare sempre meno gente, ci sono sempre questi gruppi di ragazzini che ballano, disturbano e tengono lontani i clienti». Lo dice Rosalba, titolare di 795 Art, piccolo negozio d’arte di galleria Rialto ormai decisa a lasciare. E sarà un’altra vetrina della zona che si spegne. A oggi sono già cinque le attività commerciali di vicolo Rialto ad aver alzato bandiera bianca. Col negozio d’arte il numero sale a sei: «La situazione - dice Rosalba, torinese che ha vissuto a lungo a Venezia prima di approdare a Treviso - è precipitata quando ha chiuso la libreria Einaudi.

La gente veniva a visitarla, passava e si fermava. Da quando sono andati via tutto è cambiato».

La crisi

Vicolo Rialto, l’omonima galleria che sbuca di fronte a piazza Borsa e le vie attorno, non stanno vivendo un periodo florido. La buona notizia è che, entro settembre, arriverà l’atelier Emè, eccellenza per quanto riguarda abiti da cerimonia e di gala, nei nuovissimi locali dell’ex Edison. Ma è un’eccezione in una zona dove gli affitti commerciali restano alti - dai 1700 euro in su al mese per locali da 40 metri quadrati - il passaggio di gente sempre più ridotto e le attività commerciali faticano. E poi ci sono le bande di ragazzini annoiati a complicare le cose. «Non sono cattivi - premette Rosalba - anzi, quando ci parli, si rivelano gentili e anche ingenui. Ma, soprattutto al sabato anche se non solo, passano i loro pomeriggio nella galleria a ballare, fare confusione senza alcun rispetto per nessuno. Se qualcosa si può dire è che sono poco educati: si buttano contro le vetrine, si siedono agli ingressi dei negozi, fanno video rumorosi che poi pubblicano sui social. Sono sempre qui davanti. E i clienti non passano». Qualche volta inoltre gli animi si scaldano: «Ci sono state alcune risse, non molto tempo fa in pieno pomeriggio due ragazze si sono picchiate. Episodi isolati, ma che contribuiscono a tenere la gente lontana. Le forze dell’ordine sono sempre arrivate anche se non è possibile avere una guardia sempre presente. Ho dovuto prendere questa decisione».

La scelta

Tutti questi tasselli messi assieme hanno convinto Rosalba ad accelerare i tempi di una decisione che era già nell’aria: «Sono arrivata a Treviso da Venezia, dopo l’acqua granda e il Covid. Avevo una galleria alla Giudecca ma ho voluto tornare in terra ferma. Treviso mi è piaciuta subito. Avevo già in mente, prima o poi, di spostare tutta la mia attività online. Diciamo che gli ultimi episodi mi hanno convinta ad accelerare i tempi». Rosalba non tornerà indietro: «I ragazzi, tanto per ribadire che non sono cattivi ma solo esuberanti ed avrebbero bisogno di posti per loro dove andare, sono anche venuti a dirmi che gli dispiaceva vedermi andare via. Ma restare qui non ha più senso. Meglio portare i miei pezzi in un magazzino e gestire il catalogo online. Già lo faccio del resto. Ma il futuro del commercio è sempre più questo: aprire attività online, più pratico e con costi contenuti. E con meno problemi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci