Attività storica di Treviso chiude. La libreria Einaudi lascia il centro storico: «I costi sono troppo alti, non ce la facciamo più»

Giovedì 19 Gennaio 2023 di Paolo Calia
Libreria Einaudi lascia il centro storico di Treviso

TREVISO - Anche la libreria Einaudi di vicolo Rialto lascia. Raul Gorghetto, che ha preso in mano la gestione dell'attività dopo che il padre Paolo ha deciso di andare in pensione, non nasconde l'intenzione di chiudere e trasferirsi: «A febbraio, con ogni probabilità, da qui ce ne andiamo. Stiamo valutando altre soluzioni, vorremmo riaprire in un'altra zona». L'idea è quella di lasciare il centro storico: «Adesso siamo a 50 metri da piazza dei Signori, non è male. Ma in questo vicolo ormai non c'è più un grande passaggio di gente, anzi. E i negozi attorno stanno chiudendo. L'affitto del locale, fino a poco tempo fa era sostenibile. Adesso lo sta diventando sempre meno. Ci sarebbe piaciuto spostarci più verso piazza dei Signori, ma i costi sono improponibili.

Nemmeno da prendere in considerazione. Noi siamo agenti Einaudi e non vogliamo lasciare Treviso. Stiamo lavorando per aumentare le collaborazioni con biblioteche o scuole e, se riapro, lo faccio anche portandomi dietro i libri messi in vendita».

Prezzi in salita e Amazon, l'Einaudi sopravvive dal 1972

Gorghetto parla con passione. Del resto, in mezzo ai libri, c'è cresciuto. E non li vuole abbandonare. «L'Einaudi è presente a Treviso dal 1972 - ricorda - prima era in galleria Bailo, poi si è spostata qui. Non perché ci lavoriamo noi, ma Einaudi è la migliore e più prestigiosa casa editrice italiana. Questa libreria è diventa un'eccellenza del centro storico. Per tanto tempo potevi entrare qui è trovare il filosofo piuttosto che lo scrittore a intrattenerti i con i suoi ragionamenti. È stato un laboratorio culturale. Un peccato che debba lasciare il centro. Noi siamo una particolarità, un'eccellenza come, per esempio, Danesin o Fabbris. Attività come queste, come la nostra, andrebbero aiutate e tutelate. E invece siamo quasi costretti ad andarcene». Il caso della libreria Einaudi è emblematico di un centro storico dove aprono sempre più attività ristorative, reggono le grandi marche ma i piccoli arrancano: «È così un po' ovunque - ammette - nei centri storici è sempre più difficile restare. Nel nostro settore poi è ancora più complicato. Treviso non è messa male come numero di librerie: ce ne sono anche se, ormai, quasi tutte sono di grandi catene. Il piccolo librario è sempre più raro». E poi c'è l'effetto Amazon: «Devo ammetterlo - dice Raul - sono bravi. Ormai hanno tempi di consegna rapidissimi: dalla sera alla mattina. E trovi tutto. L'avvento dell'online ha cambiato il mercato. E noi lo abbiamo toccato con mano: un tempo tanti clienti venivano da fuori Treviso. Se aprivi un giornale e vedevi la pubblicità di un libro Einaudi, dovevi venire qui. Adesso basta un click. Magari se vivi in città ancora ti viene la voglia di andare in libreria. Ma se stai in un paesino dove librerie non ce ne sono puoi ovviare senza muoverti. Noi poi, come clientela, abbiamo sempre avuto professionisti: avvocati, architetti. Ma, col tempo, tanti studi si sono trasferiti e anche quella fetta di utenza si è ridotta». Quello che non si è ridotto sono invece i costi. Anzi, quelli come sempre aumentano: «Al 99% qui chiudiamo. Andiamo da un'altra parte. Ci piacerebbe ancora rimanere dentro le Mura, ma le valutazioni da fare sono tante».
 

Ultimo aggiornamento: 20 Gennaio, 10:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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