TREVISO - Su 773 domande presentate a marzo, 643 sono risultate valide e quindi ammissibili, 130 sono invece state quelle escluse, pari al 16,81% del totale. A queste ne vanno aggiunte altre 68 cancellate dalla piattaforma regionale perché chi ha presentato domanda non l’ha poi validata. Di conseguenza non sono nemmeno state prese in esame. Questo il risultato finale di mesi di lavoro da parte degli uffici dell’Ater che hanno ultimato la compilazione della graduatoria per gli alloggi popolari, quella che va a sostituire la graduatoria dello scandalo, finita al centro dell’inchiesta giudiziaria che ha scosso Ca’ Sugana per le presunte assegnazioni irregolari.
LE MODALITÀ
In città, considerata anche la mole di domande e i sempre più urgenti problemi legati agli sfratti e all’emergenza abitativa, l’attesa per questa graduatoria è molto alta. Ad esaminare una per una le 773 domande ammesse è stata una commissione nominata direttamente cda dell’Ater provinciale presieduta da Rita Marini direttrice dell’Agenzia. Per il Comune è invece stato ammesso il dirigente Roberto Manfredonia. Non è stato semplice per i commissari lavorare sotto pressione, prendere in esame situazione umane molto delicate. Un lavoro immane, iniziato a marzo e ultimato solo la scorsa settimana. Cinque mesi e mezzo passati anche in mezzo a misure di sicurezza non usuali, soprattutto in fase di presentazione delle domande: davanti agli sportelli Ater c’è sempre stata una guardia giurata, mentre periodicamente passava una pattuglia della Polizia locale. Considerando la parentesi dedicata ai ricorsi, che in queste situazioni sono sempre numerosi, è prevedibile che l’assegnazione degli alloggi partirà verso fine anno. Tempistica comunque prevista dall’assessore al Sociale Gloria Tessarolo. Di sicuro polemiche e discussioni non mancheranno.
I NUMERI
Ovviamente non ci sono oltre 600 appartamenti liberi da assegnare subito. Al momento, gli alloggi disponibili (quindi liberi) sono un centinaio di proprietà Ater e una trentina quelli comunali. Molti richiedenti però vivono già in appartamenti di edilizia residenziale, di proprietà sia del Comune che di Ater, perché già in emergenza abitativa. Hanno quindi presentato domanda nella speranza di trasformare una sistemazione provvisoria in definitiva, almeno fino a quando la situazione economica familiare non migliorerà. Chi ha scorso la graduatoria ipotizza che tra le prime duecento posizioni siano circa una settantina gli utenti che già occupano alloggi Ater e un’ottantina quelli del Comune. A conti fatti le emergenze abitative potrebbero essere circa 150, tutti nuclei familiari che hanno quindi ottenuto 10 punti (il massimo possibile) scalando così posizioni in graduatoria. L’elenco delle 643 famiglie ammesse, che verrà pubblicate sia come elenco provvisorio che come definitivo, sarà anonimo: l’unico elemento identificatore sarà dato dal codice d’inserimento nella piattaforma Erp.
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