Gatto scuoiato vivo, soffriva troppo: soppresso. Ora è caccia al torturatore

Mercoledì 21 Ottobre 2020 di Serena De Salvador
Gatto scuoiato vivo, soffriva troppo: soppresso. Ora è caccia al torturatore (Foto di rihaij da Pixabay)
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CASALE SUL SILE (TREVISO) - È stata formalizzata una denuncia contro ignoti per il caso della gatta scuoiata viva e ritrovata da un uomo in località Conscio di Casale sul Sile la scorsa settimana.

L'animale era stato subito dopo soppresso dalla dottoressa Donatella Cancelli, direttore sanitario della Clinica veterinaria Strada Ovest di Treviso a cui l'animale era stato portato nel tardo pomeriggio di domenica 11 ottobre e che, viste le atroci sofferenze che stava patendo, era stata costretta a sopprimerla. Mentre i carabinieri indagano per far luce sull'accaduto, diverse realtà si sono attivate. A partire dalla Lav Treviso, che ha attivato i propri legali, mentre Dingo Venezia segnala una persona che ha offerto una ricompensa a chi fornirà informazioni utili per identificare il responsabile.


GLI ACCERTAMENTI
L'episodio risale alla seconda domenica di ottobre. Un uomo, residente a Conscio, salendo sulla sua auto posteggiata sotto la tettoia di casa, aveva udito i miagolii e trovato una gatta di circa quattro anni, semi randagia che da tempo frequentava quella zona di campagna, completamente privata della pelle. Avvisata l'Asl era corso dalla dottoressa Cancelli che non aveva potuto far altro che sopprimerla. La veterinaria aveva segnalato il fatto all'Asl, al Comune di Casale e ai carabinieri sostenendo che un simile risultato non era compatibile con un incidente ma con un atto doloso. Ipotesi che la professionista ha confermato nei giorni scorsi. Venerdì l'uomo che aveva soccorso il povero animale ha infatti formalizzato una denuncia all'Arma permettendo l'avvio delle indagini dopo il ritrovamento della pelle e della pelliccia del gatto, che inizialmente mancavano all'appello. Sono stati ritrovati nello steso punto in cui si era rifugiato l'animale e una successiva analisi da parte della dottoressa cancelli ha confermato che i margini sono troppo netti per mettere in dubbio che dietro vi sia un gesto volontario.

LA MOBILITAZIONE
La Lega Anti Vivisezione ha allertato i suoi legali per seguire il caso. «Facciamo appello affinché le indagini siano tempestive ed accurate e permettano di processare gli autori di tanta efferata brutalità dichiara Michela Ziero, responsabile maltrattamenti di Lav Treviso. Questo episodio di crudeltà ci lascia sgomenti ed è l'ennesima dimostrazione della necessità di agire sulla prevenzione dei reati in danno agli animali, nonché dell'urgenza di rendere più efficaci le pene per coloro che li maltrattano e uccidono, richiesta che Lav sta portando avanti attraverso la campagna #Chimaltrattapaga. Ringraziamo di cuore la veterinaria che ha denunciato questo grave episodio. Invitiamo tutti coloro che possano avere informazioni a comunicarle tempestivamente ai carabinieri». Anche la onlus Dingo Venezia è intervenuta sull'accaduto, offrendo una taglia sul responsabile: «Una persona con cui siamo in contatto offre una generosa ricompensa a chi fornirà informazioni utili al ritrovamento del responsabile» dichiarano sul proprio sito internet. Nel frattempo anche a Casale la vicenda ha infiammato gli animi dei residenti, che ora a gran voce chiedono venga individuato l'autore del gesto. Le analisi della dottoressa Cancelli suppongono che il luogo in cui è avvenuto lo scempio non sia troppo distante dal punto in cui la gatta è andata a rifugiarsi ed è poi stata trovata. Completamente privata del pelo, sarebbe sopravvissuta meno di due ore se non fosse stata soccorsa.

Ultimo aggiornamento: 11:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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