TREVISO - Due aste "truccate" per vendere gli immobili di una società edile di cui era liquidatore giudiziale. Nei guai è finito il commercialista trevigiano Luca Crisanti, 52 anni, con lo studio in via Olivi, consulente del tribunale e con una lunga esperienza in materia di procedura fallimentare. È stato denunciato dalla guardia di finanza per turbativa d’asta e segnalato alla Corte dei Conti per danno erariale.
I CASI
Per la prima delle due aste, relativa a un lotto a uso residenziale (da 2,5 milioni), le fiamme gialle contestano a Crisanti di aver accolto l’offerta fatta praticamente per interposta persona da una società che all’atto della gara non esisteva ancora. Una circostanza, quest’ultima, vietata dai canoni di gara. Il regolamento impone infatti che il compratore sia una società già costituita. Invece in questo caso l’acquirente finale è sorto soltanto a gara chiusa, comprando il lotto dall’intermediario “fantoccio” a cui il liquidatore aveva temporaneamente assegnato i beni. Il pagamento peraltro sarebbe avvenuto con 60 giorni di ritardo, altra violazione del regolamento. Nel secondo caso contestato, invece, Crisanti avrebbe omesso ai concorrenti le informazioni relative a un lotto a destinazione d’uso commerciale del valore di 2,5 milioni. Il motivo? Favorire l’aggiudicatario finale, secondo l’accusa. Per giunta abbassando il prezzo di vendita. Per due volte la gara sarebbe andata deserta. Poi l’assegnazione, a un prezzo stracciato: 1,4 milioni, il 40% in meno. A beneficiare del gioco sporco sarebbe stata la stessa società, per quanto sulla carta figurino due compratori diversi dei compendi finiti all’asta. L’inchiesta avrebbe preso avvio dalla segnalazione di un soggetto interessato all’acquisto del lotto residenziale. L’imprenditore aveva partecipato all’asta versando una caparra del 10%. Poi vedendo l’esito della gara e il passamano da una società all’altra, si era insospettito. Al punto da segnalare il caso alla Procura. Nei giorni scorsi l’indagato, difeso dall’avvocato veneziano Umberto Pauro, è stato raggiunto dall’avviso di chiusura delle indagini preliminari.
IL PROFILO
Crisanti è un dottore commercialista e membro del consiglio dei revisori contabili. Consigliere di amministrazione della Isif srl, vanta esperienza come membro dei collegi sindacali di parecchie società, tra cui la Nordest Ippodromi spa che gestisce l’ippodromo. Ma anche Piera Martellozzo spa, Antonio Basso spa, Adelaide e Fornace S.Anselmo, della Farmaci Trevigiana spa, della Fabrizio Holding e dello Scatolificio Idealkart srl. Le procedure fallimentari sono una materia che maneggia con dimestichezza. È stato curatore fallimentare, tra le altre, di Abacoingegneria Treviso, srl, Termoelettrica Impianti, Tecnostore, Gambirasi; commissario giudiziale di Cedis Group e Rossi uso Group e liquidatore giudiziale della Bicos, appunto. Ora Crisanti sta predisponendo una memoria difensiva volta a dimostrare la sua totale estraneità alle accuse: a detta della difesa avrebbe agito rispettando le procedure.