Ambulatori chiusi tre giorni per somministrare tremila vaccini a domicilio

Venerdì 16 Aprile 2021 di Mauro Favaro
Le vaccinazioni agli anziani delle scorse settimane nella Marca Trevigiana

TREVISO - Gli ambulatori dei medici di famiglia resteranno chiusi per tre giorni: martedì 20, mercoledì 21 e giovedì 22 aprile i dottori saranno esclusivamente impegnati a vaccinare contro il coronavirus, per 12 ore al giorno, tutti i trevigiani con più di 80 anni che non hanno ancora ricevuto la prima dose. Nelle stesse giornate i medici andranno anche a vaccinare a domicilio i circa 3mila anziani costretti a letto, che non sono nelle condizioni di muoversi da casa.

Per tutte le altre necessità si dovrà far riferimento alla guardia medica, che verrà attivata in via straordinaria da martedì a giovedì. Così cambia il piano per coprire i quasi 7.800 ultraottantenni che ancora mancano all’appello (su oltre 60mila).

LE DUE GIORNATE
Sono due i passi previsti. Sabato si terrà il Vax-day a libero accesso, senza prenotazione, dedicato agli over 80 (nati nel 1941 e negli anni precedenti). Sono invece saltate le vaccinazioni a domicilio che erano state annunciate per domenica. Ma di contro martedì, mercoledì e giovedì scenderanno in campo gli oltre 500 medici di famiglia in servizio nel trevigiano. L’accordo è stato definito nell’incontro andato in scena ieri tra Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl, e i rappresentanti dei medici di medicina generale. Andiamo con ordine. Gli ultraottantenni in grado di spostarsi sono chiamati a presentarsi per il Vax-day di sabato nei centri di riferimento allestiti dall’azienda sanitaria, in base al paese di residenza, seguendo l’orario scaglionato per mese di nascita, indipendentemente dalla classe. L’Usl punta a vaccinarne così almeno 2.500. Ne resterebbero fuori poco più di 5mila. Di seguito, i medici di famiglia si concentreranno proprio su questi da martedì a giovedì.

L’ORGANIZZAZIONE
Come funzionerà? Saranno direttamente i dottori di base a contattare i loro assistiti coinvolti per età. Scorrendo gli elenchi degli over 80 non ancora vaccinati, i medici verificheranno le incompatibilità e di seguito contatteranno i pazienti per fissare la data e l’orario della vaccinazione. Dove si farà l’iniezione? I medici si organizzeranno per gruppi in modo autonomo. Si sceglierà un ambulatorio o una sede alternativa. In caso di necessità, si andrà a domicilio. Se un medico sarà assente, i suoi assistiti verranno affidati a un collega. I vaccini verranno messi a disposizione dall’Usl. Per l’occasione è stata prevista la distribuzione di 3mila dosi di Moderna. Così dopo lo scontro a distanza tra l’azienda sanitaria e i medici di famiglia, adesso è stata trovata la quadra.

L’AUT-AUT DI FIGLIUOLO
Anche per scongiurare il rischio di un ulteriore taglio nella consegna delle dosi. «Ci è stato riferito che il commissario Figliuolo potrebbe ridurre le consegne nei territori che non dovessero coprire tutti gli over 80 entro il 23 aprile. Davanti a questo rischio ci siamo attivati per risolvere il problema – spiega Bruno Di Daniel, segretario dello Snami di Treviso, sindacato autonomo dei medici – l’Usl ha riconosciuto che senza i medici di famiglia non sarebbe possibile. Adesso si parte». Le polemiche sul primo no alle vaccinazioni a domicilio di domenica ormai sono alle spalle. «Sembrava che non avessimo voglia di fare nulla. Non era affatto così. Lo dimostra la nostra disponibilità nel momento in cui gli accordi sono stati rispettati – dice Brunello Gorini, segretario della Fimmg di Treviso, la federazione dei medici di famiglia – abbiamo sottolineato che siamo allo stremo. Allo stesso tempo abbiamo messo ordine nel caos delle vaccinazioni fissando le priorità una volta per tutte: d’ora in avanti si procederà solo con il criterio anagrafico». Dopo gli over 80, si passerà alle persone tra i 70 e i 79 anni che non hanno ancora ricevuto la prima dose. Poi ai sessantenni e così via. «Eravamo pronti a partire già da domenica. Ma abbiamo deciso di bloccare la nostra macchina per rispettare il patto con i medici di famiglia – tira le fila Benazzi – e se la cosa andrà bene, si potranno vaccinare anche le prossime classi di età chiudendo gli ambulatori per alcuni giorni, in modo da potersi dedicare solo alle iniezioni, con la parallela attivazione delle guardie mediche».
 

Ultimo aggiornamento: 19:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci