Stefani, segretario Lega: «Terzo mandato, pronta una bozza. Europee, tutte le candidature al vaglio»

Giovedì 4 Gennaio 2024 di Alda Vanzan
Alberto Stefani

Alberto Stefani è deputato, presidente della commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale e, dallo scorso giugno, segretario della Lega del Veneto. Per lui il 2024 si apre con almeno quattro temi da affrontare: autonomia, elezioni comunali ed europee, fibrillazioni interne, terzo mandato con conseguente rischio di consegnare il Veneto a Fratelli d’Italia se Luca Zaia non sarà ricandidabile. Eventualità che Stefani neanche prende in considerazione: «Per storia, lavoro e risultati, sono convinto che la Lega meriti la conferma del Veneto».
Il 16 gennaio l’autonomia arriva in aula al Senato. State preparando una mobilitazione?
«Sì.

Dopo anni di battaglie, il 2024 sarà l’anno che darà al Veneto la risposta più importante che attendeva da decenni. Sono orgoglioso di dire che grazie alla Lega e alla Lega del veneto l’autonomia è al centro dell’agenda politica. I tempi? Probabilmente il Senato voterà già il 17 gennaio, poi il testo arriverà alla Camera in commissione Affari costituzionali».


Ma se a Montecitorio dovessero intervenire modifiche, il testo tornerebbe a Palazzo Madama e i tempi si allungherebbero.
«E infatti è questo il grande lavoro che ci attende: evitare modifiche. Quanto alla mobilitazione lanceremo iniziative in tutte le piazze del Veneto già dal fine settimana del 20 gennaio e quindi nelle sezioni fino al voto finale alla Camera, quando lanceremo un grande evento di piazza regionale».


Fine vita in consiglio regionale del Veneto: lei cosa pensa?
«Come ha detto il capogruppo Alberto Villanova, c’è assoluta libertà di voto. Per quanto mi riguarda, riprendendo le parole della Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II, dobbiamo distinguere l’eutanasia tout court, alla quale sono contrario, dall’accanimento terapeutico. In questo secondo caso, è lo stesso Catechismo della chiesa cattolica a consentire il rispetto della volontà del paziente, valutando la non conformità e la sproporzione delle cure rispetto al principio fondamentale della dignità umana».


Legislatura regionale al giro di boa. Da qui al voto quali i temi cruciali?
«Sicuramente le grandi opere, a partire dalla Pedemontana che vede 50mila veicoli attraversare la regione da est a ovest, ma prima ancora la Cav: sono stato io a firmare l’emendamento che dà la possibilità alla società di trasformarsi in holding autostradale. Poi la Treviso Mare, il potenziamento della ferrovia con l’aeroporto di Venezia, un turismo sempre più green. E la sanità: da padovano sono orgoglioso del progettato nuovo ospedale, un investimento da 600 milioni per un centro che sarà il più grande d’Italia per posti letto e capacità di ricerca scientifica».


Le priorità parlamentari?
«Riduzione dell’Irap per le imprese, investimenti per la transizione 5.0 che valgono 6,3 miliardi di crediti di imposta, innalzamento della no tax area fino a 10mila euro, contrasto alla denatalità con la progressiva introduzione del quoziente familiare. Sul capitolo lavoro, il potenziamento della contrattazione di secondo livello che tenga conto del costo della vita e la riforma del fondo di garanzia per le imprese».


2024 anno di elezioni. Pensate di riconquistare Rovigo?
«Sì e non solo. In Veneto saranno più di 350 i Comuni al voto. Su Rovigo siamo al lavoro per gli ultimi dettagli per rilanciare una proposta di coalizione forte e attrattiva. Lunedì incontrerò la locale sezione della Lega».


Europee, i sondaggi vi danno in calo, l’ultimo Tecné addirittura sotto Forza Italia.
«Premesso che la media è positiva, noi non guardiamo mai i sondaggi ma a quello che dobbiamo fare per gli elettori e, nel mio caso, per i veneti. L’autonomia in questo sarà un importante risultato».


Criteri per le candidature?
«Il consenso personale, la valorizzazione di chi ha o ha avuto un ruolo amministrativo, meglio se sindaco, proprio perché in grado di attirare voti anche oltre il partito».


I quattro uscenti tutti ricandidati?
«Metteremo in campo la squadra migliore».


Fibrillazioni in Lega: da tempo gli assessori Gianpaolo Bottacin, Federico Caner, Roberto Marcato vengono dati in partenza. Secondo lei se ne andranno davvero?
«Tutti in Lega sanno che io sono aperto al dialogo e che rispondo alle richieste e ai confronti».


Bottacin dice che non gli risponde.
«Con Bottacin ci siamo sentiti, come altre volte per altre questioni, ci vedremo nelle prossime settimane».


Intanto volano stracci: l’ex deputato Giuseppe Paolin sui social non ha risparmiato critiche all’assessore all’Ambiente.
«Paolin esprime una sua posizione personale, come peraltro hanno fatto altri. Detto questo pensiamo a lavorare. Io più che alle poltrone sono interessato ai progetti: la Lega deve pensare a far sentire a casa i propri elettori prima degli eletti».


Alle Europee Marcato sarà candidato e sostenuto dal partito? L’assessore Calzavara chiede che gli sia data questa possibilità.
«Siamo ancora nella fase di raccolta delle disponibilità, tutti possono presentare la propria, poi deciderà il partito».


Terzo mandato: è vero che ha preparato un emendamento?
«C’è una bozza su cui sto lavorando, lo presenterò non appena ci sarà la possibilità».


Ci sarà una maggioranza per approvarlo?
«La Lega lo voterà. E credo non solo la Lega».


Candiderebbe Zaia in Europa per tirar su voti?
«Zaia è la nostra punta di diamante. Ma deciderà lui assieme al partito».


Se Zaia non fosse ricandidabile, il Veneto passerà a FdI?
«Lo deciderà il tavolo nazionale, ma resto convinto del fatto che per storia, lavoro e risultati la Lega meriti la conferma del Veneto».
 

Ultimo aggiornamento: 07:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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