Bocciate le richieste del Comitato, la "Via" dà l'ok all'ampliamento dell'aeroporto Canova

Domenica 10 Maggio 2020 di Paolo Calia
L'aeroporto di Treviso Canova
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LA SVOLTA
Osservazioni respinte: la commissione per la Valutazione dell’Impatto Ambientale del ministero dell’Ambiente boccia le richieste presentate dal Comitato contro l’Ampliamento del Canova e dà l’ok al Masterplan da 53 milioni di euro presentato da Save per rendere più funzionale l’aeroporto trevigiano. Il maxi progetto torna così alla firma del ministro Sergio Costa, ultimo passo prima del via libera definitivo. E il ministro, dopo averlo rispedito indietro una volta perché poco convinto dal progetto e intenzionato a far verificare alla Via le richieste presentate dal comitato, adesso ha pochissimi margini per ulteriori dubbi. 
LA SEDUTA
La commissione Via, completamente rinnovato nell’agosto scorso, si è riunita in videoconferenza venerdì pomeriggio. A Ca’ Sugana si attendevano una risposta già in serata, ma da Roma non è arrivato nulla. L’incontro si è protratto a lungo per una serie di motivi: la mole di progetti da verificare, le difficoltà legate a discussioni tecniche svolte a distanza, la complessità di alcune questioni, prima tra tutte quelle dello scalo trevigiano. L’esame delle pratiche, l’analisi dei documenti e dei pareri, è stato lungo e certosino. Il responso positivo per Save e per Ca’ Sugana, che non ha mai nascosto di appoggiare il progetto, è arrivato nella tarda serata di venerdì e confermato al sindaco Mario Conte solo ieri mattina. Poche informazioni, in attesa di esaminare le carte del Masterplan licenziate dalla Via: respinte le osservazioni del Comitato, che chiedeva un limite ai voli e una più corretta distribuzione dei decolli tra Treviso e Quinto. Resta quindi il Masterplan che aveva ottenuto il prima via libera dalla commissione Via precedente, quello che prevedeva almeno l’80% dei decolli in direzione Quinto e fino al 20% verso Treviso. E che non fissava il limite tassativo dei movimenti sull’aeroporto a 16.500 all’anno e divideva esattamente a meta sui due comuni i decolli degli aerei, come invece chiedeva il Comitato e sperava il comune di Quinto.
SODDISFAZIONE
Alessandro Manera, assessore all’Ambiente con delega all’aeroporto, non nasconde di essersi tolto un peso: «Siamo contenti della decisione presa dalla commissione Via - osserva - in pratica resta il Masterplan uscito dal primo esame e poi rispedito indietro dal ministro. Spero che finisca qui, che non venga ancora messo in discussione il parere di un organismo tecnico, composto da tecnici preparati e non da politici». La decisione di suddividere in 20 e 80% i decolli verso Treviso e Quinto non è esattamente quello che Ca’ Sugana aveva chiesto, ma un punto di compromesso: «In Via regionale avevamo chiesto, e ottenuto, che i decolli su Treviso fossero pari a zero - ricorda Manera - per motivi di sicurezza visto che gli aerei sorvolavano zone densamente abitate. È stato deciso invece di consentire fino al 20, anzi 21% per la precisione, di decolli verso il capoluogo per mitigare l’inquinamento acustico su Quinto. Va bene. Però il rinvio voluto dal ministro ha fatto perdere un sacco di tempo. Avremmo potuto guadagnare almeno tre mesi. Invece è stato tenuto bloccato un progetto che prevede essenzialmente opere di mitigazione ambientale e non parla, in nessuna sua parte, di ampliamento dell’aeroporto o di aumento dei voli». Nonostante la soddisfazione, a Ca’ Sugana però non abbassano la guardia: per festeggiare bisogna comunque aspettare, il ministro Costa dovrà comunque firmare il decreto che consente a Save di iniziare i lavori. E nulla gli vieta di chiedere altri approfondimenti: «Non so cosa farà il ministro - conclude Manera - già aver bloccato il progetto una volta è stato grave. Spero, sinceramente, che questa vicenda si chiuda qui».
Ultimo aggiornamento: 09:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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