TREVISO - Anche il capoluogo della Marca avrà presto la sua acqua personalizzata.
IL TRAGUARDO
Il progetto è alle battute finali. E per la fine dell'anno sulla confezione di acqua in brick compariranno la fontana delle tette, piuttosto che piazza dei Signori o i Buranelli. Immagini realizzate da grafici per raccontare i punti più caratteristici della città. Non solo per la gioia dei suoi abitanti ma anche come veicolo promozionale, da distribuire ai turisti. Sarà commercializzata nelle attività del centro storico e sarà in vendita in bar, ristoranti, macchinette automatiche e hotel. È questo il progetto partorito da Mattia Longhin, uno dei titolari del bar Bloom, locale che punta su sostenibilità, innovazione e qualità, con coperti attrezzati per lavorare e studiare, insieme a uno spazio di coworking sfruttato da studenti, lavoratori ma anche turisti. E Treviso in brick - così si chiama il progetto - era stato inizialmente pensato come un kit di benvenuto da consegnare ai turisti che atterrano a Treviso. Poi, il progetto è cambiato. E, tra un paio di mesi, verrà commercializzato come l'acqua di Treviso un po' dovunque.
LA STORIA
Tutto è nato due anni fa. Longhin è concentrato sul suo locale Bloom e, contemporaneamente, spazia verso nuove proposte eco-friendly e innovative. Punta sull'acqua e nel novembre del 2019, insieme ad altri 4 coetanei, apre Acquainbrick srl con cui comincia a realizzare acqua in cartone, il classico tetrapack, realizzato per oltre il 76% in materia vegetale. Nasce, così, una start up che è insieme società benefit in quanto devolve una parte dei proventi a sostegno della Ong Pozos sin Fronteras che costruisce pozzi per l'estrazione dell'acqua nei luoghi più remoti e disagiati della terra. L'azienda va incontro al periodo di lockdown scoprendo, in controtendenza, che il prodotto piace. Nasce l'acqua personalizzata per le città di Milano, Torino e Venezia. E a settembre 2021 i quattro soci aprono lo stabilimento di Marradi, nell'Appennino tosco-romagnolo, di 6mila metri quadrati.