Ancora polemiche per la "chiusura" di via Badaloni ma c'è un piano di riqualificazione

Martedì 1 Febbraio 2022 di Elisa Barion
Via Badaloni nell'occhio del ciclone

ROVIGO - «Per 20 anni in questa città hanno fatto niente. Adesso, invece, hanno la pretesa che in 15 giorni sia tutto sistemato». Il sindaco Edoardo Gaffeo non usa mezzi termini per rispondere alle critiche piovute sulla sua amministrazione da quando lo stesso primo cittadino, nei giorni scorsi, ha annunciato di essere al lavoro per apportare delle modifiche al Piano del traffico che renderanno pedonale la zona intorno a piazza Duomo.

GLI ATTACCHI

Gaffeo non fa nomi, ma il riferimento, nemmeno troppo velato, è rivolto agli interventi critici di Andrea Bimbatti, vicecommissario provinciale di Forza Italia, e di Michele Aretusini, capogruppo in consiglio comunale della Lega, che hanno contestato l’ipotesi di interdire alle auto il tratto di via Casalini cha va dall’incrocio con piazza Caffaratti a piazza Duomo, quindi l’intera piazza e le vie Badaloni e Mure ospedale. Entrambi gli esponenti del centrodestra hanno accusato il sindaco di vivere lontano dai problemi della città. In particolare, Bimbatti ha puntato il dito contro Gaffeo tacciandolo di «restare chiuso nei palazzi» e di «poco frequentare le vie e le piazze cittadine», mentre Aretusini ha rincarato la dose sostenendo che la giunta di Palazzo Nodari avrebbe «troppa fiducia nelle proprie presunte capacità tecniche», ma in realtà potrebbe essere «tradita dalla abissale distanza dalla vera città». Entrambi gli interventi prendono le mosse dalla convinzione che più che la pedonalizzazione, che rappresenterebbe una rivoluzione per la viabilità del centro urbano, per la zona in questione e in particolare per via Badaloni, servirebbe un intervento radicale di riqualificazione.

LE MODIFICHE PENSATE

In realtà la versione del Piano del traffico presentata lo scorso giugno dall’allora assessore Patrizio Bernardinello, prevedeva l’estensione della zona a traffico limitato all’ambito pedonalizzato di piazza del Duomo. Il sindaco ha optato per una estensione dell’area pedonale alle strade circostanti, appunto le vie Casalini, Badaloni e Mure ospedale. Per Bimbatti e Aretusini, prima di vietare la circolazione alle auto in particolare su via Badaloni, strada che ospita numerose attività commerciali tra pub, bar e ristorazione, è necessario attuare un progetto di riqualificazione generale che possa renderla maggiormente attrattiva. «Gli esercenti - ha detto a tal proposito il capogruppo leghista - ci spiegano anche che in questo momento una chiusura sarebbe solo dannosa, senza una previa riqualificazione di una zona che nel recente passato, è stata dimenticata. Serve una riqualificazione dei portici, dei pavimenti, servono maggiore pulizia e un programma di eventi che se si vuole chiudere, attirino persone in quella zona del centro».

FONDI DISPONIBILI

Gaffeo risponde per le rime agli affondi del centrodestra. «Solo un matto potrebbe pensare che l’amministrazione decida di pedonalizzare via Badaloni senza accompagnare questo progetto a un piano generale di riqualificazione della strada stessa. A questo proposito c’è mezzo milione di euro disponibile per essere utilizzato. Si tratta di fondi provenienti dai Piruea, strumenti che negli anni passati sono stati praticamente lasciati marcire. Noi li andremo a prendere e li useremo per rendere più bella e attrattiva la città».
Sul fatto che la giunta non abbia il polso della situazione in città, la risposta di Gaffeo arriva dall’iter dello stesso Piano del traffico. Se Aretusini sostiene di aver ricevuto «preoccupate segnalazioni da parte dei commercianti» che lamentano «come nessuno li abbia minimamente coinvolti, o anche solo ascoltati, per capire a fondo la situazione della zona e le esigenze di chi la vive quotidianamente», il sindaco fa sapere che il Piano, prima di approdare in giunta e successivamente in consiglio comunale, dovrà affrontare una serie di passaggi tecnici, tra i quali la raccolta delle osservazioni al Piano stesso, «parte delle quali - conclude Gaffeo - sono già state tenute in considerazione, accolte ed elaborate per essere inserite nel Piano».
La stessa discussione in consiglio comunale, chiamato ad adottare lo strumento urbanistico che manca a Rovigo dal 1992, potrà apportare delle modifiche al progetto prima che diventi operativo.
 

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