Addio Vani Patrese, anima del Rovigo Calcio e braccio destro dell'ex sindaco

Giovedì 29 Dicembre 2022 di Francesco Campi
Vani Patrese, morto a Rovigo a 81 anni

ROVIGO  - Un uomo buono, sempre pronto a rimboccarsi le maniche per dare una mano a chi ne avesse bisogno. Impiegato alle Poste per 36 anni, per quasi altrettanti anima del Calcio Rovigo con una storia iniziata nel 1979 come magazziniere e che lo ha visto poi promosso sul campo dirigente e direttore sportivo, e una doppia avventura politica: Vani Patrese, detto “Cin” si è spento mercoledì pomeriggio - 28 dicembre - a 81 anni, all’ospedale di Rovigo, vinto da una malattia con la quale lottava da un biennio.

Se n’è andato in punta di piedi dopo essere stata una figura di primo piano della Rovigo sportiva e politica, sempre cercando di tenersi un passo indietro, con una sorta di innata forma di modestia e rispetto per gli altri che lo rendeva capace di ascoltare, di non rubare mai la scena, di dialogare, ed al tempo stesso di esserci sempre.

Un uomo che sapeva mettersi al servizio degli altri e “fare squadra”. 

CUORE BIANCOAZZURRO
Caratteristiche che lo avevano reso una figura di riferimento per il Rovigo Calcio che con il direttore generale Andrea Bimbatti lo ricorda: «Dirigente, sostenitore, tifoso, appassionato, ha contribuito a scrivere pagine importanti della storia del club, non sono mancati i suoi suggerimenti econsigli sino a poche settimane fa, se ne va in silenzio una persona che ha sempre fatto sentire la sua voce, dentro e fuori dal campo, mancherà una persona che ha dato molto al mondo dello sport, un amico di tante battaglie».

Lo ricorda con commozione l’ex sindaco Bruno Piva, che lo ha avuto al suo fianco nella sua avventura da primo cittadino, come capogruppo della “sua” Lista civica. «Era buono, disponibile e aveva un grande buonsenso, amante della città in tutte le sue forme, che applicava la sua mentalità sportiva, da uomo di campo anche alla politica. Con Vani avevamo un’amicizia ed un’affinità profonde. Ci siamo trovati in vari momenti, prima in ambito sportivo, quando lui dopo il Calcio Rovigo, si è affacciato al rugby, ai tempi presidente Bego occupandosi della pubblicità, con molte sponsorizzazioni arrivate per merito suo. Poi insieme abbiamo iniziato la nostra avventura politica ed è stato al fianco in tutte le battaglie. Non mi ha mai fatto mancare il suo sostegno e la sua presenza era sempre benefica, perché era un ottimista e sapeva vedere sempre i lati positivi anche nei momenti più bui. La sua scomparsa è per me motivo di enorme tristezza, anche se purtroppo me lo aspettavo perché sapevo che le sue condizioni erano molto peggiorate».

Dopo l’avventura politica con la Lista Piva, Patrese è sceso nuovamente “in campo” anche nel giro successivo, nelle fila di Forza Italia, diventando poi capogruppo azzurro durante l’amministrazione Bergamin. Patrese lascia l’amata moglie Adriana, con la quale aveva superato il traguardo delle nozze d’oro sette anni fa, e le figlie Paola e Stefania, che gli hanno dato la gioia di diventare nonno. Nel 2016 aveva perso il fratello Orlando, indimenticato direttore sportivo e colonna del Velo Club Mantovani, mentre lascia il fratello Angelo, noto dirigente d’azienda.
 

Ultimo aggiornamento: 08:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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