Tentata rapina in tabaccheria, il titolare coraggioso racconta come si è difeso dal bandito

Domenica 2 Agosto 2020 di Enzo Fuso
L'arresto del bandito dopo la tentata rapina al tabaccaio di Lendinara
LENDINARA - «Ho avuto la sensazione di qualcosa di grave e ho cercato di reagire». Il giorno dopo Danilo Tavian, 79 anni, ricorda il tentativo di rapina subito venerdì sera nella sua tabaccheria di via S. Biagio, a ridosso del ponte in centro quando un uomo ha tentato con la minaccia di una lattina trasformata in arma da taglio, di prendere i soldi della cassette della Lottomatica. L’individuo è Michele Canato, 49 anni residente in via Valdentro a Lendinara, arrestato dai Carabinieri per tentata rapina e domani ci sarà l’interrogatorio di convalida da parte del sostituto procuratore Francesco D’Abrosca. LA RICOSTRUZIONE «Un uomo di notevole stazza che mi ha fatto impressione per la forza con cui ci ha minacciati, io e mia moglie Nadia, per prendere i soldi. Mi sono posto davanti a lui prima che entrasse nel retrobanco, ma mi ha spinto, ha colpito mia moglie ed ha cominciato a rovesciare tutto a terra in cerca di soldi. Eravamo terrorizzati, non sapevamo che cosa avesse in mano e sembrava dotato di una gran forza. Urlava in continuazione per intimorirci». LA COLLUTTAZIONE Poi c’è stata la sua reazione. «Ho capito un po’ la situazione ed ho cercato di spingerlo fuori prendendo quello che mi capitava. Con l’asta che chiudo le serrande sono riuscito a colpirlo e lui è stato costretto ad andarsene». Poi sono arrivati i carabinieri. «Si, ho visto che fuori si era fatto un gruppo di persone. Prima è arrivato un vigile, poi i carabinieri». Come si sente ora? «Ho ancora paura. Non riesco ancora rendermi conto del pericolo che abbiamo corso io e mia moglie. Se ho reagito è stato per il timore di veder coinvolta anche lei. Il primo pensiero è stato quello di riuscire a buttarlo fuori. Questa mattina sono andato al Pronto soccorso di Rovigo che mi hanno riscontrato una escoriazione superficiale. Comunque niente di grave se non ci sono complicanze». FERITE E DANNI E la moglie? «Ha questo colpo al braccio con una tumefazione che dovrebbe sparire nel giro di qualche giorno». L’ha chiamato qualcuno per esprimerle solidarietà? «Tutti quelli che mi conoscono si sono fatti sentire. Ho apprezzato molto la loro telefonata anche se non sono d’accordo con quelli che mi dicevano che avrei fatto meglio a colpire più forte. Io, al contrario, non avevo nessuna intenzione di prendere questo bastone, è stato l’istinto che mi ha portato ad usarlo per difendermi». Un episodio spiacevole che non dimenticherà facilmente. «Ovvio, sentirsi minacciati è qualcosa che fa scattare qualcosa di irrazionale. Se poi ci metti che in pericolo c’è anche la moglie, si capisce bene il motivo di questa reazione. Spero solo che rimanga un episodio spiacevole da dimenticare in fretta». 
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Ultimo aggiornamento: 10:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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