ROVIGO - Sul bando per la selezione del direttore artistico del teatro Sociale, in carica per tre anni a partire dal 1gennaio 2023, la palla, in questo momento, è nelle mani degli uffici del Comune che devono decidere, in base alla legge, quali provvedimenti adottare. Revocarlo? Sembrerebbe, di primo acchito, la strada più ovvia, visto che è punteggiato da più di un errore e nel migliore dei casi, di imprecisioni. In realtà la linea che adotterà l’amministrazione non è così scontata.
La valutazione sul da farsi, come spiega l’assessore alla Cultura Roberto Tovo, spetta solo agli uffici di Palazzo Nodari che stanno valutando come superare l’inghippo di un bando che così come è stato pubblicato, non va bene. E tra l’altro le inesattezze che sono emerse nei giorni scorsi, messe in evidenza dalla consigliere comunale della Lega Valentina Noce, erano già note all’amministrazione: «Avevo segnalato - spiega Tovo - che alcuni aspetti di quel bando andavano aggiustati e sistemati».
GLI ERRORI
Senza entrare nel merito dei contenuti del bando, anche questi fortemente criticati da Noce che ha parlato senza mezzi termini di «errori marchiani», riguardano «l’oggetto dell’incarico in cui si fa riferimento al ministero per i Beni e le attività culturali e turistiche (M<WC>ibact<WC1>) anziché al Ministero della Cultura (Mi<WC>c<WC1>)» e, ancora, il «compenso che in cifre viene indicato in 30.000 euro annui e subito dopo, in lettere, viene indicato in 30.500 euro». Per Noce ci sono gli estremi affinché il bando, pubblicato lo scorso 28 ottobre, venga ritirato: «Errori macroscopici, che già di per sé consigliano la revoca del bando» ha detto la consiglier<WC>e<WC1> addentrandosi in una serie di valutazioni che riguardano, in modo più specifico, i contenuti. Il bando, prosegue Noce, «pone in luce, ad attenta lettura, ulteriori elementi di criticità. Allarmante, anzitutto, che il bando sia privo di specifico riferimento alla “Legge per la Cultura” (<WC>l<WC1>egge regionale del Veneto n<WC>umero<WC1> 17/2019) che promuove un approccio trasversale nei confronti degli istituti culturali e delle loro funzioni. Riconoscendo che <WC>t<WC1>eatri, <WC>m<WC1>usei, <WC>a<WC1>rchivi e <WC>b<WC1>iblioteche rappresentano i principali presidi culturali del territorio che erogano un costante e indispensabile servizio al pubblico, la legge regionale offre possibilità che dovrebbero entrare di rigore tra gli obiettivi da perseguire da parte della nuova direzione artistica, per valorizzare ed incrementare il valore del nostro <WC>t<WC1>eatro facendo rete con altri enti culturali».<WC>
A<WC1>nche su questo punto, l’assessore replica: «Vorrei far presente che il grosso della programmazione del nostro teatro si fa già in collaborazione con altri teatri e istituzioni del settore. Già a partire dal Rigoletto che il 18 novembre aprirà la <WC>s<WC1>tagione lirica stiamo parlando di un nuovo allestimento che è una coproduzione tra Bassano Opera <WC>f<WC1>estival, <WC>t<WC1>eatro Verdi di Padova, <WC>t<WC1>eatro Mario del Monaco di Treviso e <WC>t<WC1>eatro Sociale di Rovigo. E questo vale anche per altre produzioni».<WC>