ROVIGO - Per migliorare la capacità di fare i conti dei giovani polesani e migliorare il loro inglese, alle scuole polesane sono andati circa 2,3 milioni di euro del Pnrr. Detta così, può suonare curiosa. In realtà si tratta dell’investimento 3.1 “Nuove competenze e nuovi linguaggi” della Missione 4 del Pnrr che ha assegnato al Paese 600 milioni per percorsi didattici rivolti agli studenti e 150 milioni per la formazione degli insegnanti, automaticamente, in base al solo numero di iscritti, anche se forse potevano esser meglio tarati in base alle reali carenze, a 8.361 istituti in tutta Italia. In Polesine gli istituti beneficiari sono 31.
GLI OBIETTIVI
Per ottenere i fondi, le scuole dovranno presentare progetti adeguati e realizzarli nei tempi previsti. Due gli obiettivi, scrive il ministero dell’Istruzione: «Promuovere l’integrazione, all’interno dei curricula di tutti i cicli scolastici, di attività, metodologie e contenuti volti a sviluppare le competenze Stem, digitali e di innovazione, e di potenziare le competenze multilinguistiche di studenti e insegnanti». Stem è l’acronimo di Science, Technology, Engineering and Mathematics, ovvero scienze, tecnologia, ingegneria e matematica, materie fondamentali per la crescita del sistema produttivo e della ricerca, con un’altissima richiesta nel mondo del lavoro, ma che vedono il nostro Paese in ritardo rispetto al resto dell’Europa, per non parlare del divario di genere. A livello Ue, secondo i dati Eurostat del 2019, i laureati in materie Stem erano circa 21 ogni mille giovani fra 20 e 29 anni, in Italia 16,4 ogni mille, con il ritardo che è ancora maggiore se si guardano i maggiori Paesi europei. Altrettanto dicasi per le lingue straniere.
Per l’appunto, gli studenti polesani non brillano né per le prime, né per le seconde: secondo il dettaglio provinciale dei risultati delle prove Invalsi, i test eseguiti in tutte le scuole per misurare il livello di preparazione, gli studenti dell’ultimo anno delle medie che hanno raggiunto nel 2021 adeguati livelli di competenza in matematica sono stati il 61,4%, il valore più basso fra tutte le province venete, con la media regionale del 66,9%, pur più alta della media nazionale del 54,8%, così come per l’ascolto dell’inglese, con il 67,1% dei ragazzi polesani che raggiunge un livello adeguato, rispetto all’68,8% di media regionale ed al 59,1% nazionale.
I CONTRIBUTI
Nel dettaglio, le scuole polesane riceveranno 1.873.832 euro per investimenti nella formazione degli studenti e 479.864 euro per quella degli insegnanti. La scuola che ha ottenuto più fondi è l’istituto Viola-Marchesini di Rovigo, con 109.487 euro per i progetti per gli studenti e 28.708 euro per gli insegnanti, pari a 138.195 euro complessivi. A seguire, l’istituto comprensivo di Occhiobello con 103.623, il Comprensivo di Castelmassa con 102.057, l’istituto Levi di Badia con 99.483, il Comprensivo Rovigo 2 con 96.902, l’istituto De Amicis di Rovigo con 96.784, il Comprensivo di Villadose con 95.456, il liceo Celio Roccati di Rovigo con 95.384, i Comprensivi di Badia e Trecenta con 94.580, di Porto Viro con 89.181, di Lendinara 88.484, Rovigo 3 con 86.392, il liceo Bocchi-Galilei di Adria con 84.859, i Comprensivi Adria 1 con 80.263, di Costa e Fratta con 79.477, Rovigo 1 con 78.899, il liceo Paleocapa di Rovigo con 72.016, il Polo tecnico di Adria con 71.991, il Comprensivo Adria 2 con 68.512, l’istituto alberghiero Cipriani di Adria con 65.816, i Comprensivi di Polesella con 62.879, Rovigo 4 con 62.545 e Loreo con 61.620, il liceo artistico Munari di Castelmassa con 61.315, il Comprensivo di Porto Tolle con 60.228, l’istituto Colombo di Adria con 56.674, i Comprensivi di Taglio di Po con 55.866, di Fiesso con 54.991, di Stienta con 45.522 e di Ariano con 38.045, infine il Centro provinciale per l’Istruzione degli adulti con 5.657.
